I rappresentanti degli studenti nel consiglio d'amministrazione dell'Azienda regionale per il diritto allo studio universitario si rivolgono al governatore Enrico Rossi e all'assessore regionale competente in materia di diritto allo studio Stella Targetti in vista della Conferenza Stato-Regioni del 7 febbraio che discuterà del nuovo decreto sul diritto allo studio universitario. “Non comprendiamo” - sostengono Guido Cioni (Sinistra per... - Pisa), Leonardo Landi (Studenti di sinistra – Firenze) e Antonella Siani (Link – Siena) - “quali motivazioni spingano a chiudere su un decreto così importante a camere sciolte. Intravediamo il rischio di un ulteriore colpo di fine legislatura al sistema di diritto allo studio del Paese”.

Le proposte che provengono dal MIUR prevedono una restrizione del numero di borse di studio garantite a studenti con redditi bassi e insufficienti a sostenere i costi degli studi universitari. “Denunciamo – continuano gli studenti - la volontà di inasprire i criteri di merito per confermare la borsa di studio negli anni successivi al primo: non significa tutelare gli studenti meritevoli, ma restringere la platea degli aventi diritto al sistema di garanzie del diritto allo studio”. Altro elemento sotto accusa l'ipotesi di definire diversi requisiti di reddito per beneficiare della borsa di studio in base alla regione: 20.000€ al nord, 17.000€ al centro e 14.000€ al sud. “Anche chi beneficia di maggiori garanzie in base a tale discriminazione ha il dovere di opporsi in nome di un sistema di diritto allo studio universale ed efficace su tutto il territorio nazionale”.

L'obiettivo è quello di incidere nel dibattito della conferenza Stato-Regioni. “Facciamo un appello – concludono gli studenti – al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e alla vice-presidente Stella Targetti di prendere visione di queste istanze e di riportale in sede di Conferenza Stato-Regioni, affinché non si verifichi una contrazione degli studenti idonei su tutto il territorio nazionale.”