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Cronaca San Miniato

San Miniato, mancati contributi alla Casa Verde: l'appello al governatore Giani

I Centri di riabilitazione per disabili gravi e gravissimi dell'area Toscana Centro denunciano l'inadempienza dell'Usl nell'erogazione dei fondi di sostegno per la chiusura risalenti al periodo di lockdown

C'è anche il Centro diurno Casa Verde di San Miniato tra i firmatari dell'appello indirizzato a Eugenio Giani per denunciare l'indifferenza dell'Usl Toscana Centro nell'erogazione di contributi di sostegno alla chiusura della struttura durante il lockdown da marzo a giugno 2020. I Centri di riabilitazione evidenziano nuovamente l'inadempienza dell'Usl nell'erogazione dei fondi a quasi un anno dalla prima ondata pandemica, determinando un ulteriore aggravamento della situazione economica dei Centri, dopo l’ultima denuncia pubblica.

"A ciò si aggiunge anche il mancato rinnovo degli accordi relativi alle prestazioni riabilitative per i nostri disabili gravi e gravissimi, con la susseguente incertezza per il futuro più prossimo" scrivono nel comunicato indirizzato al governatore della Toscana e firmato dai responsabili degli enti che amministrano i Centri: Aiaba, Anffas, Cte, Misericordia, Fondazione Stella Maris, Pamapi, Cro.

I Centri di riabilitazione erogano prestazioni riabilitative in favore di disabili neuropsichici intellettivi e relazionali svolgendo quotidianamente un’opera difficile ed impegnativa, non solo dando risposte fondamentali alle loro necessità di cura e presa in carico, ma anche alleviando il carico di tantissime famiglie. Durante il periodo di lockdown i Centri, nonostante la chiusura disposta dal Governo e dalla Regione con due provvedimenti concorrenti hanno continuato a prestare la loro opera di sostegno, per quanto hanno potuto, andando al domicilio delle famiglie o laddove possibile effettuando trattamenti a distanza.

"La mancata erogazione dei sostegni già previsti dai provvedimenti statali e regionali - si legge nell'appello rivolto a Eugenio Giani - riguarda il periodo di chiusura totale, come detto, ma ora la situazione si è ancora di più aggravata perché anche dopo la riapertura di giugno scorso, a causa soprattutto della seconda ondata, si è avuto un calo considerevole nella frequenza dei disabili con un’ulteriore grave difficoltà economica. L'Usl è completamente disinteressata a ciò e continua a negare l’erogazione di tutti i fondi di sostegno mettendo avanti cavilli burocratici del tutto inconsistenti ed illegittimi sul piano amministrativo continuando ad escludere alcune spese indubbiamente incomprimibili e di mantenimento in vita, quali il costo del personale e gli affitti, che però sono state e sono il costo maggiore sostenuto dai Centri".

"E' evidente che l'Usl vuole cogliere l’occasione per risparmiare risorse per i propri bilanci" denunciano i firmatari. "I Centri chiedono a viva voce un intervento chiaro e risolutivo del presidente Regione Toscana Eugenio Giani presso il Direttore generale dell'Usl per porre fine all’inadempienza ed alla sua inottemperanza ai provvedimenti regionali, affinché i Centri possano ottenere i dovuti sostegni economici per i tantissimi danni patiti sia per la chiusura nel periodo della prima ondata epidemica, ma anche per i medesimi danni subiti dopo la riapertura. I Centri non si fermeranno se l'Usl persisterà nel suo atteggiamento di chiusura, nella profonda consapevolezza che la cura ed il sostegno ai disabili più gravi e deboli e spesso meno tutelati costituiscono il segno del livello di civiltà di una comunità sociale".

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