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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Distretto 42: lettera aperta al Comune di Pisa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Scrivo per esprimere tutto il mio sdegno per l’atteggiamento di chiusura mentale, politico, sociale, costituzionale, assunto dall’amministrazione di Pisa (che non si merita l’appellativo di amministrazione comunale, bensì di amministrazione privatistica) nei confronti dell’ex-caserma posta in via Giordano Bruno. Uno spazio urbano di proprietà collettiva che l’amministrazione eletta dal popolo, non solo ha colpevolmente trascurato e lasciato che rimanesse in stato di abbandono, ma che non difende neanche quando un gruppo di cittadini si impegna per riportarlo in uso a beneficio di tutta la comunità.

Fa veramente impressione che per costringere codesta struttura politica e amministrativa ad assolvere al proprio dovere costituzionale di difesa dei beni comuni, i cittadini debbano ricorrere alla forma più estrema di protesta, che è la decisione di sottoporsi a sofferenza personale tramite il digiuno. Una forma di protesta che fa molto onore a chi l’attua, ma grande disonore a chi ne è la causa.

La responsabilità del digiuno intrapreso da Roberto Lepera, e che altri proseguiranno a staffetta, è tutta vostra. Della vostra insensibilità costituzionale. Della vostra ostinazione ad ignorare che il compito prioritario di un’istituzione denominata “Comune” è di difendere la comunità e di garantire che tutti gli spazi urbani inutilizzati vengano messi a disposizione della collettività, specie se trattasi di beni di proprietà pubblica come la caserma di via Giordano Bruno.

Nel rinnovare tutta la mia ammirazione per Roberto Lepera e tutti gli altri cittadini che si stanno sacrificando per l’interesse collettivo, vi sollecito ad assumere iniziative positive affinché l’ex-caserma possa rimanere a disposizione della collettività nello spirito di partecipazione e servizio dimostrato dal Municipio dei beni comuni che ha accettato di svolgere il compito che toccava a voi di recupero di questo spazio abbandonato.

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