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Cronaca Cisanello

Terremoto: in tantissimi in fila a Cisanello per donare il sangue

Circa 150 i donatori che, da mercoledì pomeriggio, si sono recati al Centro trasfusionale dell'Aoup. Il direttore Scatena: "La dimostrazione di come le persone abbiano ancora voglia di fare qualcosa per gli altri"

Oltre 70 persone nel pomeriggio di ieri e almeno altrettante nella mattinata di oggi, giovedì 25 agosto. Sono tantissimi i 'pisani' che nelle ultime ore si sono recati al Centro trasfusionale dell'Aoup, all'Ospedale di Cisanello, a donare sangue in seguito al terremoto che ha colpito il centro Italia. "Donatori abituali - spiega Fabrizio Scatena, direttore dell'Unità operativa Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti dell'Ospedale di Cisanello - ma anche studenti e turisti. Una grande dimostrazione di come di fronte ad eventi così tragici le persone abbiano ancora voglia di fare qualcosa per gli altri".

Un'affluenza molto alta fin dal primo pomeriggio di ieri. "Siamo andati avanti senza soste fino alle 20 - prosegue Scatena - e così faremo anche nella giornata di oggi, in cui prevediamo di raggiungere almeno il doppio di donazioni rispetto a mercoledì. Nonostante il periodo estivo stiamo riuscendo a gestire abbastanza bene la situzione. Abbiamo 3 punti visite e 18 postazioni prelievo che stanno lavorando incessantemente. Abbiamo comunque dovuto far rientrare anche personale in ferie".

LA PROCEDURA DI DONAZIONE.  "Si può donare fino a 65 anni - spiega ancora Scatena - chi è già donatore, e ha donato negli ultimi due anni, può direttamente donare il sangue. Per tutti gli altri si attiva invece la donazione differita: in sostanza offriamo loro un canale preferenziale per svolgere tutte le analisi del caso, in modo da garantire la massima sicurezza sia per il donatore che per il ricevente. La donazione vera e propria verrà invece fatta tra qualche giorno, una volta verificati i risultati degli esami".

Terremoto nel centro Italia: tantissimi i 'pisani' in fila per donare il sangue (Foto Tommaso Fabiani/PisaToday)

I DONATORI. Tante le persone in fila fin dal prime ore del mattino. "Mi sono alzato alle 6.30 - racconta Andrea Giari - e alle 7.30 ero già qui per compilare i moduli, spinto dalle drammatiche immagini del terremoto. Sono già donatore, ma negli ultimi due anni non ho più fatto donazioni e così devo rifare tutta la procedura". Una vera e propria 'gara' di solidarietà. "Sono in fila da due ore - dice Edina Arany - ma ne vale la pena. Penso che se una tragedia del genere fosse successa a Pisa nelle altre città ci sarebbe stata la stessa mobilitazione, per me è una cosa normale".

"Non dono da un pò di tempo quindi dovrò anche io rifare tutta la procedura per la donazione differita - afferma Andrea Saiozzi - mi sono sempre ripromesso di tornare ad essere donatore e quando ho visto quello che è successo l'altra notte ho pensato che fosse l'occasione giusta".

Tra i molti donatori abituali, ce ne sono però anche diversi alla 'prima esperienza', come Marica Beccherle. "Per me è la prima volta - racconta Marica - ma di fronte a certe immagini mi sono sentita in dovere di fare anche io la mia parte". E poi c'è anche chi ha deciso di non andare a lavoro. "Abbiamo visto l'appello che era stato lanciato - raccontano Nicola Savozzi e Adriana Leon - e abbiamo risposto. Abbiamo preso alcune ore di permesso dal lavoro, speriamo solo di riuscire a fare in tempo, perchè ci sono veramente tante persone".

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