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Venerdì, 1 Dicembre 2023
Cronaca

Le elezioni all'Università: la posizione di ricercatori e dottorandi

La sezione pisana dell'Associazione dottorandi e dottori di ricerca esprime richieste e considerazioni riguardo al rinnovo della carica di rettore

Il rettore è una ?gura fondamentale che contribuisce a de?nire la direzione verso cui l’Università di Pisa si muoverà nei prossimi sei anni. La sezione pisana di Adi ha cercato di riassumere in un documento ufficiale, consegnato ai tre candidati al rettorato, una visione che guardi alle categorie dei precari della ricerca come parte integrante della comunità accademica, cercando di riassumere le problematiche che vengono affrontate quotidianamente e proponendo soluzioni che la nuova amministrazione potrebbe mettere in pratica per rendere l’Università di Pisa un esempio virtuoso sul territorio nazionale riguardo ai diritti delle categorie precarie.

"Ricerca è lavoro - scrive Adi Pisa nel documento - queste tre parole guidano l’azione dell’Associazione per i Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia (ADI). Il signi?cato di queste tre parole sta nel riconoscere il ruolo che borsisti e borsiste, dottorandi e dottorande, assegnisti e assegniste, ricercatori e ricercatrici ricoprono negli Atenei italiani. Senza l’apporto di queste persone sarebbe impossibile portare avanti le attività di didattica e ricerca. Il loro lavoro diventa quindi fondamentale per lo sviluppo delle Università e deve essere riconosciuto come tale. Non possono essere più tollerate la precarietà e l’indeterminatezza che caratterizzano il rapporto che attualmente intercorre tra i lavoratori della ricerca e i singoli Atenei. Questo per non svilire la ricerca e permettere la realizzazione, sia personale che professionale, delle persone che quotidianamente si impegnano per far avanzare il sapere e la scienza in Italia. Ricerca è lavoro sono le parole che andranno quindi a guidare il dialogo di ADI Pisa con il futuro rettore dell’Università di Pisa, per tutelare i lavoratori e le lavoratrici della ricerca della comunità accademica pisana".

"Un lavoro di ricerca pro?cuo e fruttuoso deve potersi avvalere dei necessari spazi dove svilupparsi in autonomia. Il riconoscimento di ricercatori e ricercatrici passa quindi anche dall’adeguata valorizzazione degli spazi di lavoro. ADI Pisa e Ricercatori Determinati hanno condotto un’indagine interna volta a fotografare la percezione che i ricercatori hanno dei propri spazi di lavoro all’interno di Unipi. L’indagine risale al 2019, prima che le problematiche riportate si acuissero con le conseguenze della pandemia. L’indagine segnala che un allarmante 10,8% di ricercatori non ha una postazione di lavoro all’interno dell’Università".

Adi Pisa prosegue: "La precarietà non si limita al solo contratto, ma arriva a coinvolgere addirittura la postazione di lavoro. Una simile situazione favorisce il sovraffollamento di altri spazi, come aule studio e biblioteche, e non permette di poter svolgere in maniera consona il proprio lavoro. Oltre alla mancanza di spazi, mediamente, il 25% della comunità dei precari ha un giudizio negativo sugli spazi di lavoro, con picchi di insoddisfazione superiori al 35% per i dipartimenti di Giurisprudenza, Filologia, Letteratura e Linguistica, Ingegneria dell’Informazione, Farmacia e Medicina Clinica e Sperimentale. Questa insoddisfazione deriva da varie questioni: cattivo funzionamenti dei sistemi di condizionamento/riscaldamento (33% dà un giudizio negativo); luoghi rumorosi (24% si trova in luoghi in cui è facile essere disturbati); mancanza di servizi o materiale di cancelleria a disposizione, come penne, stampe, scansioni o fotocopie; mancanza di distributori di bibite o snack (compreso il caffè); l’inadeguatezza dei laboratori per attrezzature (19% giudizio negativo), spazio (23% giudizio negativo) e sicurezza (21% giudizio negativo). Inoltre, a differenza degli atenei esteri e di alcuni atenei italiani, in quasi nessun dipartimento è presente un luogo adibito alla consumazione dei pasti".

"Il presente documento - conclude Adi Pisa - si concentra su determinate tematiche (gestione degli spazi di lavoro e delle biblioteche, politiche di welfare, internazionalizzazione, etc) per evidenziare le principali criticità dell’attuale azione di governance di UNIPI e proporre adeguati correttivi che tengano conto dell’importanza della comunità dei precari della ricerca nello sviluppo dell’Ateneo pisano. Adi Pisa auspica quindi che queste proposte possano aprire un dialogo tra il prossimo Rettore e la comunità accademica che rappresentiamo, in maniera tale da valorizzare e tutelare l’operato dei precari della ricerca che quotidianamente lavorano in Unipi".

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