rotate-mobile
Cronaca

Elezioni rettore, il candidato Aquaro: "Centralismo esasperato, serve condivisione"

Il direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, in corsa per il Rettorato, svela la sua 'ricetta' e i punti del suo programma per far crescere l'Ateneo pisano

Ecco cosa ha raccontato a PisaToday Donato Aquaro, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Industriale dell'Università di Pisa e candidato alla carica di rettore.

- Professor Aquaro, qual è la sfida prioritaria per l'Ateneo pisano?

L’Ateneo Pisano deve diventare in tempi brevi simile alle grandi e famose Università Internazionali nella didattica e nella ricerca, investendo nell’internazionalizzazione e nell’adeguamento delle strutture (aule, laboratori, biblioteche), nella formazione del personale tecnico amministrativo e nel reclutamento di giovani ricercatori. La sfida si vince se la guida dell’Ateneo sarà in mani esperte, capaci di individuare gli obiettivi e i modi per realizzarli.

- Quali sono i tre punti fondamentali del suo programma di mandato?

Le tre azioni che hanno la massima importanza e priorità sono:

  • azioni di natura istituzionale e gestionale, sintetizzati dalle parole d’ordine: Autonomia, Rappresentatività e Semplificazione.
    L’eccessiva centralizzazione deve essere sostituita da ampi spazi di autonomia decisionale dei dipartimenti nella gestione di fondi autonomamente reperiti e nella programmazione del personale. Occorre maggiore rappresentatività e peso decisionale dei dipartimenti nella politica dell’Ateneo, ottenuto con tutti i direttori nel Senato Accademico, quale organo di indirizzo politico. Occorre semplificare le procedure burocratiche per attuare rapidamente le iniziative di didattica e di ricerca;
     
  • azioni di natura strutturale per accrescere la qualità della ricerca e della didattica. Finanziare la ricerca di base e i laboratori interdipartimentali, valorizzare e sfruttare i brevetti ottenuti. Investire nelle attività di orientamento, di tutorato e di job placement. Potenziare le strutture per la didattica e i servizi agli studenti.
     
  • azioni di politica del personale. Stabilire una seria programmazione pluriennale, investire nella formazione del personale tecnico amministrativo, sostenere le istanze di natura economica del personale docente e tecnico amministrativo.

- Che cosa rimprovera al rettore Augello e in quest'ottica quali novità pensa di introdurre?

La situazione attuale dell’Ateneo sembra ingessata. La spinta propulsiva dei singoli risulta frenata da un centralismo esasperato che complica le procedure, rallenta le attività di ricerca e di didattica e crea grande frustrazione fra coloro che hanno spirito di iniziativa e creatività. Occorre un cambio di rotta. Il metodo di azione deve prevedere una più attenta comunicazione, una condivisione delle scelte ed una totale trasparenza nelle decisioni assunte.

- Reclutamento del personale: da più parti si sottolinea l'eccessivo ricorso dell'Ateneo a figure professionali che costano meno e sono meno tutelate. Cosa pensa di fare per affrontare il problema?

Ripeto spesso che l’Ateneo di Pisa deve privilegiare il rapporto a tempo indeterminato sia per il personale docente che tecnico amministrativo. Alcune figure con scarse tutele devono essere sostituite da altre meglio garantite dal punto di vista economico e giuridico. I lavoratori delle imprese esterne devono avere condizioni di lavoro dignitose.

- Come affrontare i continui tagli nei finanziamenti nazionali ai quali si è assistito negli ultimi anni?

I tagli ministeriali, diminuendo le risorse umane e finanziare disponibili, hanno ridotto la capacità di effettuare ricerca di eccellenza e di investire nella didattica. Dobbiamo accrescere la quota premiale del fondo di finanziamento ordinario incrementando la qualità della didattica e della ricerca. Dobbiamo vincere più bandi europei, incrementare il trasferimento tecnologico e l’impatto sociale dell’Università sul territorio di riferimento mettendo a disposizione della cittadinanza le sue competenze e le sue strutture. Dobbiamo utilizzare il nostro brand ‘Il Cherubino’ per accrescere l’acquisizione di fondi attraverso le associazioni di ex allievi e dipendenti.
Ci sono nell’Ateneo di Pisa docenti o gruppi di docenti che sono leader nei loro settori di ricerca in campo nazionale e internazionale. Pisa ha una grande attrattività di studenti che aumentano ogni anno in controtendenza rispetto alla situazione nazionale.

- Scuola Sant'Anna e Normale hanno una grande capacità attrattiva di investimenti. Questo può finire per penalizzare l'Ateneo?

Si può costituire con le Scuole di Eccellenza e con i Centri di Ricerca un sistema integrato che non ha eguali in campo nazionale e internazionale. Dobbiamo sostituire all’attuale politica della contrapposizione e della competizione una politica basata sulla cooperazione nella didattica e nella ricerca. La cooperazione porterà senz’altro ad incrementare la capacità di acquisizione di finanziamenti dell’Ateneo e a ottimizzare gli investimenti in attrezzature e strumentazioni senza duplicare quelle esistenti nelle varie Istituzioni.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni rettore, il candidato Aquaro: "Centralismo esasperato, serve condivisione"

PisaToday è in caricamento