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Cronaca

Morte Scieri: "Il Comune di Pisa si costituisca parte civile al processo"

La proposta è contenuta in una mozione presentata da Diritti in Comune: "Dobbiamo abbattere il muro di omertà e complicità che per tutti questi anni ha impedito di fare giustizia"

Il Comune si costituisca parte civile in un eventuale processo Scieri. E' quanto chiede una mozione presentata dal consigliere di Diritti in Comune, Ciccio Auletta, che verrà discussa nelle prossime sedute dell'assemblea cittadina.

"Dal '99 - continua Auletta - il Consiglio Comunale di Pisa si è sempre schierato a fianco della famiglia Scieri per la ricerca della verità e nell'ultima legislatura ha approvato una nostra mozione che chiedeva, così come accaduto in altri Comuni, l'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta. Per questo abbiamo presentato una nuova mozione in cui chiediamo che Pisa si costituisca parte civile in un eventuale processo Scieri, così come ha fatto il Comune di Siracusa. La solidarietà delle istituzioni deve farsi sentire, indipendentemente dalle posizioni politiche di ognuno, e giustizia deve essere fatta nei confronti di chi ha ucciso Emanuele Scieri e di chi ha permesso che i responsabili siano rimasti coperti fino ad ora". La mozione contiene anche un appello ai vertici della Folgore affinché "siano finalmente dati tutti i chiarimenti dovuti per fare luce sull’omicidio, rompendo quella trama di silenzi, omissioni e mancanza di collaborazione nelle indagini svolte fino ad ora".

L'indagine per fare luce sulle cause della morte del parà siracusano, avvenuta il 13 agosto 1999 nella caserma 'Gamerra' di Pisa, era stata riaperta dalla Procura a settembre del 2017 dopo la richiesta della Commissione parlamentare d'inchiesta. Le attività investigative hanno finora portato all'arresto dell'ex caporale Alessandro Panella, 39 anni, di Cerveteri (Roma), accusato di omicidio volontario in concorso. Nel registro degli indagati figurano anche Andrea Antico, sottufficiale dell'esercito, e Luigi Zabara. 

La svolta: arrestato ex commilitone accusato di omicidio volontario

"Ci auguriamo - afferma Auletta - che finalmente cada il muro di omertà e complicità che per tutti questi anni ha intralciato l’emergere della verità. Chiediamo che lo Stato faccia giustizia e restituisca alla famiglia Scieri la fiducia nella capacità delle istituzioni pubbliche di difendere i cittadini e le cittadine dalla violenza di alcuni suoi apparati". Sulla stessa posizione anche la coordinatrice cittadina di Possibile, Emanuela Amendola. "Tragedie come quelle di Scieri, di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e tanti altri morti per la violenza di militari e forze dell’ordine non devono più accadere. La politica non deve abbassare l'attenzione su vicende come queste o le vittime moriranno una seconda volta".

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