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Cronaca

Emergenza profughi: in 7 rifiutano Piaggerta, previsti altri arrivi

La protesta dei migranti c'è stata venerdì, quando portati dal pullman alla sistemazione in San Rossore hanno preferito non scendere e chiedere di essere trasferiti altrove. Per l'assessore Capuzzi occorre al più presto una gestione regionale

Si trovano in Italia già da mesi e per non dividersi e rimanere soli, isolati nel Parco di San Rossore lontano dalla città, hanno rifiutato di sistemarsi nella struttura di Piaggerta. E' successo ad un gruppo di 7 migranti della Nigeria che all'arrivo sul posto si sono rifiutati di scendere dal pullman chiedendo una diversa soluzione. I locali di Piaggerta sono già un'ultima spiaggia per la Società della Salute, in quanto avrebbe bisogno di ristrutturazioni e si vorrebbe far tornare la struttura all'originaria funzione di turismo sociale. Così forse non sarà: è previsto l'arrivo in questi giorni di un'altra ventina di persone, che dovrebbero essere portate proprio a Piaggerta se non si troveranno soluzioni alternative.

I profughi che hanno richiesto una diversa sistemazione sono stati accontentati ed hanno trovato riparo a San Romano. Il modello dell'accoglienza diffusa continua ad essere quello scelto dalle istituzioni locali, tuttavia è l'assessore al sociale Sandra Capuzzi che richiama alla necessità di una programmazione e guida regionale. "Il sistema di accoglienza non può essere improvvisato. Serve una cabina di regia regionale condivisa con gli enti locali per evitare che aumenti il livello dello scontro sociale".

"Le prefetture – ha spiegato in una nota – non possono dirigere la gestione di un’emergenza di questa portata. Serve conoscenza del territorio e stretta sinergia con gli enti locali e con gli operatori sociali. Serve far lavorare una cabina di regia locale, composta dalle Società della salute e dalle amministrazioni comunali, secondo l’impegno già assunto dal Prefetto. Siamo consapevoli della difficoltà della gestione, data anche la non piena collaborazione di tutti i territori, questa però non si supera con un’impostazione burocratica ma con l’impegno concreto, con la collaborazione e la sinergia".

Partecipazione e mettersi a disposizione quindi, più una capacità decisionale centrale. "Bisogna procedere velocemente ad una gestione regionale, secondo il modello d’accoglienza che abbiamo sperimentato con successo, senza grandi concentrazioni, proporzionato e con la diffusione dell’ospitalità. Non dobbiamo lasciare spazi e alibi alla politica xenofoba di chi vuole lo scontro e strumentalizza a scopo politico e per campagna elettorale un tema complesso come l'accoglienza dei migranti e la solidarietà dovuta".

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