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Cronaca

Provincia, allarme conti in rosso: esposto alla Procura ed alla Corte dei Conti

E' sempre più critica la gestione delle funzioni dell'ente, manutenzioni stradali ed edilizia scolastica. Il presidente Filippeschi: "Non si garantiscono gli standard di sicurezza"

Se il Governo non interverrà riconsiderando lo sforzo delle Province nei confronti dello Stato sarà dissesto finanziario dell'intero comparto. E' il messaggio lanciato dall'Unione Province Italiane, che come iniziativa nazionale ha mobilitato gli enti territoriali per un ultimo avviso circa la situazione disperata dei bilanci. E' questa la base dell'esposto cautelativo fatto dalla Provincia di Pisa, parallelamente a tutte le altre 'colleghe' toscane, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura ed alla sezione regionale della Corte dei Conti. Una denuncia decisa insieme a tutti gli enti territoriali nazionali in grave difficoltà. La stessa sezione Toscana dell'UPI ha sintetizzato per il comparto Regione che "dal 2011 ad oggi si parla di versamenti allo Stato totali per 203 milioni di euro, a fronte di entrate strutturali pari a 2018 milioni".

Attualmente in Toscana le funzioni amministrative della Provincia sono sostanzialmente due: la manutenzione delle strade provinciali e regionali e l'edilizia scolastica media e superiore. Pisa per il 2017 ha entrate proprie stimate per 34 milioni di euro (derivanti da Rc auto, circa 20 milioni, IPT 11,6 milioni, 2,6 addizionale rifiuti), da cui va tolto l'obbligo di riversamento allo Stato deciso nel 2014 fra legge di stabilità (l.n. 90/2017) e 'spending review' (dl 66/2014) pari a circa 27 milioni. Restano 6,6 milioni, da cui però vanno sottratte ancora le spese del personale, 9,7 milioni (di cui 1,2 rimborsate da Stato e Regione) e 12,8 milioni di rimborsi prestiti, cioè passati mutui di investimento. Il conto finale parla di -15,8 milioni di euro.

In pratica lo Stato è una voce (pesante) di spesa per la Provincia. A Pisa l'ente è chiamato a gestire circa mille chilometri di strade (di cui 195 della Regione) ed una popolazione studentesca di 17.100 unità. Una situazione in tutta evidenza critica, come spiega il dirigente Giovanni Viale: "Una legge nazionale ha permesso di approvare i bilanci annuali del 2015 e 2016 a carattere straordinario, ma tecnicamente non c'è quello triennale, che permette di programmare gli interventi. In questo modo ad esempio non possiamo nemmeno fare contratti di manutenzione con un global service. Nel 2016 abbiamo venduto immobili come Prefettura, Questura e Caserma dei Carabinieri in via Cavour, per 9 milioni". Dismissione che riguarda anche il personale: "Da circa 450 dipendenti siamo passati a circa 215 unità, compresi quelli dei Centri per l'Impiego pagati da Regione e Stato. C'è stata perdita di competenze, più indubbiamente un periodo di difficoltà e incertezza che sicuramente non ha giovato".

L'esposto è stato un atto di ultima denuncia del problema, più un mezzo di tutela per i lavoratori della Provincia. L'emergenza infatti genera per gli enti "un serio rischio di incorrere in gravi responsabilità morali e patrimoniali" si legge nel documento, aspetto che per dirigenti e funzionari può comportare "gravi responsabilità penali". Per il presidente della Provincia Marco Filippeschi "è una situazione paradossale, è impossibile così governare e mantenere i livelli minimi di servizi essenziali. Abbiamo passato il limite, il Governo deve intervenire prevedendo le risorse necessarie. Faremo incontri con i sindaci per affrontare la situazione. Certo è che per la viabilità si mina la sicurezza dei cittadini e si limita la loro possibilità di spostarsi quando si arriva a chiudere le strade, incidendo sulla competitività dei territori. Sulle scuole poi si blocca il futuro. Si pensa a progetti ad esempio come per il Complesso Marchesi, ma così siamo fermi e senza certezze".

Ma quanto servirebbe per sistemare strade e scuole? Per le prime un'indagine del 2014 del servizio viabilità della Provincia aveva calcolato come necessari 70 milioni per le sole pavimentazioni, che salivano a 183 milioni considerando anche ponti, barriere, illuminazione e verde. A queste vanno aggiunti 14 milioni di manutenzioni straordinarie e 9 di ordinarie. E si parla di livelli minimi, senza aumentare la qualità. Per le scuole invece fra edifici scolastici ed extrascolastici gli interventi 'tampone' necessari sono valutati in 6,7 milioni (rispettivamente 5,6 e 1,1), e si sale a 56,6 nel caso di rifacimenti totali (49,2 e 7,4).

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