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Cronaca

Caritas Diocesana: 80 adolescenti a confronto sui temi della povertà e del disagio

E' andata in archivio l'edizione 2015 di 'Estate al Servizio', l'esperienza rivolta a giovani di età compresa fra gli undici e i diciannove anni. Il direttore don Emanuele Morelli: "Numeri al di sopra delle nostre aspettative"

Hanno scaricato i generi alimentari dai furgoni e li hanno posizionati sugli scaffali della 'Cittadella della Solidarietà', lo speciale supermercato che in un anno ha assicurato sostegno alimentare a oltre settecento persone. Poi hanno incontrato gli operatori di 'Progetto Homeless', visitato l'asilo notturno di via Conte Fazio, la Tenuta di San Rossore e lavorato la terra nell'orto sociale dei 'Volontari di Quartiere', l'associazione composta da residenti del Cep e di Porta a Mare.

E' andata in archivio 'L'estate in servizio', i campi di lavoro e confronto con il mondo delle povertà e del disagio organizzati dalla Caritas diocesana e che hanno coinvolto circa 80 adolescenti fra gli undici e i diciannove, provenienti da associazioni e gruppi parrocchiali, ma anche singoli semplicemente incuriositi dall'esperienza, suddivisi nei quattro turni programmati.

Circa venti, invece, gli animatori che si sono alternati fra operatori, ragazzi e ragazze in servizio civile e volontari. L'arrivederci al prossimo anno è stato dato con una grande festa ospitata, ovviamente, sempre nelle strutture della 'Cittadella della Solidarietà', l'opera voluta dall'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto per ricordare l'850esimo anniversario della morte di San Ranieri, patrono della città e della diocesi. Una festa a cui hanno preso parte oltre un centinaio di persone: tanti giovani, ma altrettanti genitori che hanno avuto anche la possibilità di visitare la 'Cittadella della Solidarietà'.

"Il numero dei partecipanti è andato ben oltre le nostre aspettative - spiega il direttore della Caritas don Emanuele Morelli - e avrebbe potuto essere più alto se non avessero deciso di mettere un limite intorno ai venti giovani per ciascun turno, in modo avere la possibilità di costruire relazioni significative con tutti i partecipanti. L'iniziativa ha avuto un'accoglienza positiva sia da parte dei ragazzi che dei genitori, elemento che ci ha permesso di coinvolgere anche le famiglie all'interno di una riflessione sulle povertà e gli stili di vita".

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