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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

'Operazione Mirandolina': affittacamere e b&b 'non professionali' come veri e propri alberghi

Si nascondevano dietro la dichiarazione di attività non professionali ma in realtà funzionavano come vere e proprie strutture ricettive con tanto di personale dipendente, spesso irregolare. Maxi evasione fiscale

Oltre 3,5 milioni di euro non dichiarati al fisco, circa seicentomila euro di Iva evasa da gestori di bed & breakfast e affittacamere irregolari.

E' il bilancio dell'attività di controllo sviluppata nel corso degli anni 2016/2017 dai Reparti della Guardia di Finanza del Provinciale di Pisa, nell’ambito dell’operazione denominata 'Mirandolina', (nome tratto dalla celebre commedia di Carlo Goldoni), per il contrasto del fenomeno dell'evasione, dell'abusivismo e del sommerso nel settore turistico-ricettivo.

I finanzieri hanno scandagliato le numerosissime strutture ricettive del centro storico e della provincia di Pisa, individuando dopo un'approfondita attività informativa (confortata anche dall'esame di numerosi siti internet e riscontri sul territorio) affittacamere e B&B la cui posizione fiscale risultava essere meritevole di ulteriori approfondimenti. Da qui sono scattate le indagini per appurare l’effettiva sussistenza dei requisiti necessari per l'accesso al più mite trattamento tributario destinato alle strutture gestite secondo i canoni della 'non professionalità' (disciplinati prima dalla Legge Regionale 42/2000 e poi dalla L.R. 86/2016).

Nel corso delle attività, tuttavia, sono stati riscontrati elementi che denotavano un'offerta ricettiva prestata in maniera non occasionale e con una organizzazione di mezzi tali da realizzare l'esercizio di una vera e propria attività d'impresa.

Nel dettaglio, è stato rilevato che le strutture assicuravano servizi 'extra' quali escursioni, convenzioni con stabilimenti balneari e attività di ristorazione, un numero di posti letto superiore a quello dichiarato (che per la Regione Toscana, non deve superare le 6 camere per un massimo di 12 posti letto), la presenza di personale dipendente, tra l'altro, non regolarmente assunto e la gestione della clientela avvalendosi della collaborazione di articolati siti internet personalizzati.

In particolare non è sfuggito all’attenzione dei finanzieri un B&B 'non professionale', gestito all’interno di un prestigioso palazzo del centro storico di Pisa e dotato di ben 12 camere disposte su 3 piani ed organizzato come un vero e proprio albergo.

Le strutture verificate, agevolate dalla pubblicità su famosi portali di ricerca turistica (quali ad esempio Booking.com, Venere.com e Hrs.com), accoglievano ogni anno centinaia di clienti e riscuotevano positive recensioni anche grazie alla posizione limitrofa ai più frequentati luoghi turistici della provincia, nonché alle zone di maggiore affluenza tra cui l’aeroporto internazionale 'G. Galilei', la stazione ferroviaria di Pisa e le principali strutture ospedaliere del capoluogo.

Al termine degli approfondimenti è emerso che i bed&breakfast e gli affittacamere irregolari controllati, sfruttando l’impropria veste di strutture ricettive non professionali, hanno nascosto all’erario ricavi per oltre € 3.624.000 complessivi ed hanno omesso il versamento dell’Iva dovuta sulle prestazioni alloggiative per un importo superiore a 600.000 euro.

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