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Cronaca Cascina

Genitori e figlia morti per funghi killer, una nipote: "Gli avevo detto di buttarli"

Daniela di Ruscio, nipote di Lino e Luisa e cugina di Simonetta, racconta di aver messo in guardia i suoi parenti intimandoli a non cucinare i funghi velenosi che avevano raccolto nel boschetto vicino casa loro

Genitori e figlia morti per intossicazione da funghi velenosi, è questo il bilancio della tragica cena di mercoledì scorso. Quando Simonetta la figlia 40enne di Lino e Luisa, e a sua volta madre di due figli, ha portato in tavola dei funghi che avevo raccolto nel boschetto vicino casa, chiedendo ad alcuni amici se fossero o meno commestibili. Quei funghi hanno poi portato alla morta di Lino, Simonetta e Luisa, dopo un inutile trapianto al fegato, con cui i medici pisani hanno tentato di salvarle la vita.

Le salme di padre, madre e figlia sono all'istituto di medicina legale di Pisa a disposizione della magistratura. Le analisi tossicologiche del sangue delle vittime, effettuate da un laboratorio di Firenze, hanno confermato l'avvelenamento. Daniela di Ruscio, una nipote di Lino e Luisa, ha raccontato di aver messo in guardia i suoi parenti, intimandoli a non cucinare: "Glielo avevo detto di buttare quei funghi. Non mi piacevano per niente".

Intanto, è ancora ricoverato nel reparto di pediatria dell'ospedale di Pisa il figlio di 12 anni di Simonetta. I sanitari hanno spiegato che gli è stata diagnosticata "una lieve alterazione della funzionalità epatica, guaribile con la terapia adeguata".  Dalla ricostruzione della vicenda è emersa anche una telefonata fatta al 118 dalla famiglia, dopo aver accusato i malori il giorno dopo la cena a base di funghi velenosi. L'Asl pisana, citando la registrazione della telefonata, in una nota esclude che ci sia stata negligenza da parte degli operatori.

"L'operatore del 118, appreso che la sera precedente la famiglia aveva mangiato funghi - si legge nella nota - consigliava una visita di controllo al pronto soccorso di Pisa e proponeva l'invio di un'ambulanza a meno che i signori Di Ruscio non preferissero recarsi autonomamente al pronto soccorso. La signora, come si può chiaramente ascoltare nella registrazione, ha optato per i mezzi propri. Il sanitario, comunque, oltre a raccomandare la visita in pronto soccorso, si è messo a disposizione della famiglia se questa ne ravvisasse la necessità e per qualsiasi problema".
 

 

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