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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Fanghi tossici: presenti idrocarburi trenta volte oltre il limite

Le indagini della Procura hanno permesso di accertare anche la presenza di sostanze tossiche come la diossina. L'inchiesta aveva portato all'arresto di sei persone

Valori di idrocarburi pari a 1.500, vale a dire trenta volte oltre il limite di tolleranza di 50 fissato dalla legge. È quanto emerge dalle analisi effettuate dai consulenti della Procura di Firenze sui campioni dei rifiuti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta che il 13 settembre scorso portò all’esecuzione di sei misure di custodia cautelare in carcere, nei confronti di altrettanti imprenditori accusati di aver smaltito in modo illegale oltre 80 mila tonnellate di rifiuti. Fanghi tossici che hanno sollevato preoccupazioni e polemiche anche in provincia di Pisa e in particolare in Valdera, dove ad essere interessati sono stati i terreni dei territori di Palaia e Peccioli.

Anche gli scarti industriali delle cartiere sequestrati nell’ambito delle indagini sono risultati al di fuori dei limiti di legge. Nei campioni è stata infatti riscontrata una presenza troppo elevata di acqua perché potessero essere smaltiti nei termovalorizzatori e una quantità di idrocarburi oltre la soglia di legge, che li rendeva non adatti all’utilizzo, accertato nel corso delle indagini, come materiale di copertura nelle discariche. Nei fanghi è stata riscontrata anche la presenza, sebbene in quantità modiche, di sostanze tossiche come diossina e policrorobifenili.

 

Nei fanghi riversati nei terreni agricoli della Toscana sono stati riscontrati valori di idrocarburi pari a 1.500, trenta volte oltre il limite di tolleranza di 50 fissato dalla legge. È quanto emerge dalle analisi effettuate dai consulenti della procura di Firenze sui campioni dei rifiuti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta che il 13 settembre scorso portò all’esecuzione di sei misure di custodia cautelare in carcere, nei confronti di altrettanti imprenditori accusati di aver smaltito in modo illegale, fin dal 2013, oltre 80 mila tonnellate di rifiuti. Anche gli scarti industriali delle cartiere – detti pulper – sequestrati nell’ambito delle indagini sono risultati al di fuori dei limiti di legge in base agli accertamenti commissionati dalla procura. Secondo quanto emerso, nei campioni è stata riscontrata una presenza troppo elevata di acqua perché potessero essere smaltiti nei termovalorizzatori, come invece accadeva per parte di essi in base alle indagini della guardia di finanza, e una quantità di idrocarburi oltre la soglia di legge, che li rendeva non adatti all’utilizzo, accertato nel corso delle indagini, come materiale di copertura nelle discariche. Per quanto riguarda i fanghi inoltre, i campioni sono stati prelevati dai rifiuti in entrata, in stoccaggio e in uscita da un’azienda veneta specializzata nel trattamento dei rifiuti coinvolta nelle indagini. Nei fanghi è stata riscontrata anche la presenza, sebbene in quantità modiche, di sostanze tossiche come diossina e policrorobifenili (pcb).

Leggi questo articolo su: https://www.gonews.it/2016/11/24/fanghi-nocivi-valori-idrocarburi-30-volte-oltre-limite/
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Nei fanghi riversati nei terreni agricoli della Toscana sono stati riscontrati valori di idrocarburi pari a 1.500, trenta volte oltre il limite di tolleranza di 50 fissato dalla legge. È quanto emerge dalle analisi effettuate dai consulenti della procura di Firenze sui campioni dei rifiuti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta che il 13 settembre scorso portò all’esecuzione di sei misure di custodia cautelare in carcere, nei confronti di altrettanti imprenditori accusati di aver smaltito in modo illegale, fin dal 2013, oltre 80 mila tonnellate di rifiuti. Anche gli scarti industriali delle cartiere – detti pulper – sequestrati nell’ambito delle indagini sono risultati al di fuori dei limiti di legge in base agli accertamenti commissionati dalla procura. Secondo quanto emerso, nei campioni è stata riscontrata una presenza troppo elevata di acqua perché potessero essere smaltiti nei termovalorizzatori, come invece accadeva per parte di essi in base alle indagini della guardia di finanza, e una quantità di idrocarburi oltre la soglia di legge, che li rendeva non adatti all’utilizzo, accertato nel corso delle indagini, come materiale di copertura nelle discariche. Per quanto riguarda i fanghi inoltre, i campioni sono stati prelevati dai rifiuti in entrata, in stoccaggio e in uscita da un’azienda veneta specializzata nel trattamento dei rifiuti coinvolta nelle indagini. Nei fanghi è stata riscontrata anche la presenza, sebbene in quantità modiche, di sostanze tossiche come diossina e policrorobifenili (pcb).

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