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Cronaca

Festa della Repubblica a Pisa: il disappunto di un lettore

Lettera critica di un lettore circa il modo in cui l'amministrazione della città ha festeggiato e promosso iniziative per la celebrazione del 2 giugno

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore.

"Mi piacerebbe capire quanti, come me oggi, si pongono delle domande a proposito della classe politica di questa città che, parafrasando il titolo di un recente film comico, definirei abusiva. Con ieri, 2 Giugno, 70° anniversario della Repubblica Italiana, ritengo sufficienti gli elementi per arrivare a percepire l’arroganza di questa Amministrazione e la reale inesistente considerazione per i suoi cittadini.

Per l’anniversario dell’evento Civile più importante di questo paese il Comune di Pisa, invece di ideare una celebrazione solenne di una conquista, perché sarebbe importante mantenere alto il concetto di amor di patria, perché sarebbe importante condividere la riconoscenza verso chi è stato precursore e artefice di ciò che oggi siamo e rappresentiamo, invece di programmare eventi, iniziative storico culturali nella logica di condividere con tutti il valore di certi Principi fondamentali, ha deciso di non investire un centesimo.

Ieri in città aleggiava la desolazione più assoluta, per il tempo certo che ha causato disastri, ma anche per tutto quello che non è stato fatto per coinvolgere la popolazione. Alzabandiera alla presenza di pochi intimi e, successivamente, (il tutto documentato su Pisainformaflash) cerimonia esclusiva nella Sala Azzurra della Scuola Normale Superiore dove il Prefetto di Pisa ha provveduto a leggere il messaggio del Presidente della Repubblica (interessante nei suoi contenuti e per questo invito tutti a leggerlo) alle sole autorità e personalità ammesse a partecipare; a seguire la lettura del discorso del Ministro della Difesa e successivamente il discorso del Sindaco di Pisa Onorevole della Repubblica Marco Filippeschi.

Curioso, perché immaginavo che la condivisione con i propri concittadini di questi momenti non fosse solo auspicabile, ma addirittura necessaria e quasi obbligatoria. Solo nel tardo  pomeriggio si è giunti allo svolgimento di un evento legato alla ricorrenza che avesse carattere popolare quando cioè in Logge di Banchi la Filarmonica Pisana ha eseguito, utilizzando strutture logistiche del Comune in condizioni a dir poco ridicole (era veramente impensabile reperire tra tutti i capitoli di spesa e fondi disponibili delle varie Direzioni qualche risorsa ed impegnarla per offrire uno spettacolo più elegante e dignitoso a favore di tutti?), il tradizionale concerto alla presenza probabilmente a titolo personale (era senza fascia) di un’unica Assessora. Peccato abbiamo perso l’occasione di rendere omaggio in maniera adeguata alla Repubblica Italiana, ma in compenso si è accondisceso a spendere e investire decine di migliaia di euro per esportare e far soggiornare l’immagine glamour della nostra Amministrazione nella Città di Saint. Tropez in Costa Azzurra.

Magari sono troppo polemico e mi sbaglio perché non sono a conoscenza che a Pisa come accaduto per il Dante Posticipato tutto quanto non fatto al 70° sarà realizzato l’anno prossimo.

Augurandomi che vorrete dare spazio a questa mia lettera cordialmente saluto,
Antonio Conti"

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