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Cronaca

Celebrata online la Festa della Toscana

Appuntamento in formato digitale a causa della pandemia, il sindaco Conti: "Dobbiamo andare fieri dell'umanità dimostrata dalla Toscana"

E' stata celebrata da remoto l'edizione di quest'anno della Festa della Toscana, la manifestazione che festeggia l'editto firmato da Pietro Leopoldo il 30 novembre del 1786, con il quale la Toscana abolì, primo stato al mondo, la pena di morte e la tortura.

"Il programma - dice il Presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Gennai - prevedeva anche l’esposizione per un mese presso il Museo Nazionale di palazzo Reale del testo originale del codice Lepoldino. La pandemia, purtroppo, ci ha costretto ad annullarla. Ma la riproporremmo per il prossimo anno". Si è festeggiato con l'inno italiano e quello europeo, a cura del coro e dell’orchestra sinfonica del liceo musicale 'Carducci' diretto dal maestro Carlo Deri, con poi i saluti del sindaco di Pisa, Michele Conti, del Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo e di quello della Provincia, Massimiliano Angori (il Presiedente della Giunta Regionale, Eugenio Giani, è intervenuto telefonicamente). Hanno sottolineato l'importanza che ha avuto nel mondo il codice Leopoldino le professoresse Maria Teresa Alfano e Valeria Ragglianti, insieme ad alcuni loro studenti delle scuole cittadine IIS 'Santoni', liceo 'Carducci' e istituto 'Leonardo Da Vinci'. Sono intervenuti anche lo scrittore Marco Malvaldi, e Pietro Finelli, direttore della Domus Mazziniana.

"Un atto di 'civiltà normativa' tanto importante quanto semplice di cui come toscani, e come pisani, dobbiamo andare giustamente fieri. Fu il segno che l’umanità aveva imboccato una nuova strada che, ancora oggi, non ha finito di percorrere", sono state le parole del sindaco Michele Conti, che poi ha proseguito: "La strada sia ancora lunga, lo confermano i dati sulle esecuzioni capitali nel mondo resi noti dalle agenzie internazionali. Nel 2019, sebbene i dati siano per fortuna in costante diminuzioni, ci sarebbero state 657 esecuzioni capitali in 20 paese diversi. Ancora troppe per dire conclusa questa grande battaglia. Anche per questo dobbiamo fare in fretta a uscire da questa pandemia sanitaria che ha sospeso il nostro tempo. Lo dobbiamo per noi stessi, per la nostra economia che deve riprendere a marciare ed esportare, per il nostro sistema imprenditoriale, per i nostri figli che devono riprendere gli studi. Ma lo dobbiamo anche in nome della nostra grande tradizione, fatta di arte, cultura e di civiltà. La giornata che oggi celebriamo con questo Consiglio Comunale ne è un esempio".

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