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Cronaca Pontedera

Piaggio, le lavoratrici scendono dal tetto: fissato l'incontro con la Regione

L'Usb annuncia la fine dell'occupazione nell'edificio che ospita la Scuola Sant'Anna. Critiche da Fim e Uilm Toscana e Fim, Uilm, Uglm di Pisa

Sono scese dal tetto della Scuola Sant'Anna di Pontedera ieri le precarie Piaggio che, sostenute da Usb, avevano messo in atto la mobilitazione per chiedere assunzioni e stabilità.
"Al termine di una lunga giornata quando ormai sembrava certa la permanenza delle precarie Piaggio sul tetto dell'istituto Sant'Anna per la seconda notte, è arrivata la conferma della convocazione, da parte di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale - affermano da Usb - questo risultato è arrivato dopo che il Consiglio ha approvato una mozione (presentata dalla consigliera 5 Stelle Irene Galletti) che impegna Giani e tutta la Giunta regionale ad attivarsi con la dirigenza Piaggio per ottenere il reintegro delle precarie storiche 'scaricate' dopo 15 anni di lavoro in catena. Un risultato importante che arriva dopo due giorni di occupazione ininterrotta del tetto del Sant'Anna con presidio permanente di fronte allo stabilimento. Usb sta già sollecitando anche il Ministero del Lavoro affinché anche il Governo richiami Piaggio al rispetto degli impegni presi".

"Con questa protesta abbiamo voluto, prima di tutto, richiamare nuovamente l'attenzione su una vera e propria ingiustizia che queste lavoratrici hanno subito. Anni di lavoro e di promesse e poi l'epilogo drammatico già denunciato a febbraio dell'anno scorso - proseguono dal sindacato di base - ci auguriamo che la dirigenza Piaggio abbia capito, una volta per tutte, che su questa partita Usb non arretrerà di un millimetro. Il criterio di anzianità sulle assunzioni non è in discussione. Basta eserciti di precari all'interno dello stabilimento. A maggior ragione nel momento in cui Piaggio si appresta ad incassare una pesante deroga alla legge (decreto dignità). La battaglia fuori e dentro lo stabilimento non si fermerà fino a quando la dirigenza della multinazionale non rispetterà gli impegni presi - aggiungono dal sindacato - siamo costretti a dover denunciare, ancora una volta, l'assenza del sindaco di Pontedera. Una carica che oltretutto prevede una responsabilità diretta per quanto riguarda la salute e la sicurezza dei cittadini. Nessuna visita alle lavoratrici e neanche una parola di solidarietà. Ringraziamo la dirigenza dell'istituto Sant'Anna per la comprensione nonostante il disagio inevitabilmente arrecato".

L'intervento di Fim e Uilm Toscana e Fim, Uilm, Uglm di Pisa

Sulla questione intervengono Fim e Uilm Toscana e Fim, Uilm, Uglm di Pisa che replicano anche alle parole della consigliera regionale del Movimento CInque Stelle Irene Galletti."Probabilmente la consigliera Irene Galletti conosce bene i danni che il decreto dignità, promosso dal suo partito, ha arrecato ai lavoratori. Ed è proprio per questo che le organizzazioni sindacali (quelle che firmano accordi come quello integrativo Piaggio firmato a gennaio del 2020) tramite la deroga al decreto dignità  permettono ai lavoratori impiegati per i picchi produttivi di rientrare in fabbrica - sottolineano - grazie all’accordo che FIM CISL UILM UIL e UGLM UGL (che rappresentano la maggioranza delle Rsu della Piaggio votata dai lavoratori) firmeranno, si potranno reimpiegare 580 lavoratori nel Gruppo Piaggio di cui 342 a Pontedera a partire già da gennaio 2022 quando ripartiranno le linee di produzione. Grazie alle trattative nei tavoli preposti, e non agli scioperi di visibilità mediatica, si è raggiunta un’intesa sull’assunzione di 50 lavoratori a tempo indeterminato che saranno impiegati in pianta stabile in azienda entro marzo 2022. In un contesto molto difficile dovuto alla recrudescenza della pandemia, dall’impennata dei costi su materie prime, dalla difficoltà di reperire componenti, l’intesa raggiunta rappresenta l’unico modo concreto di dare risposte alle lavoratrici e ai lavoratori".
 
"Ad oggi non abbiamo evidenza di accordi così positivi in nessun’altra azienda. Purtroppo, invece, abbiamo evidenza di aziende in Toscana che stanno smantellando produzioni o riducendo drasticamente gli organici - proseguono i sindacati - è  paradossale che un sindacato che non firma mai accordi continui ad usare strumentalmente i lavoratori e le lavoratrici per scopi di visibilità mediatica. Non è così che si difende il lavoro e soprattutto le lavoratrici e i lavoratori".
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