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Cronaca Ponte delle Bocchette

Ospedale: ancora danneggiamenti alle auto dei dipendenti

Due nuovi episodi si sono verificati nella mattina di sabato. A denunciare la situazione il segretario del Nursind Pisa, Daniele Carbocci: "L'Aoup ha il dovere di intervenire o dichiareremo lo stato di agitazione"

"Ancora auto danneggiate al parcheggio Aoup del ponte delle Bocchette. E questa volta in pieno giorno". E' quanto denuncia Daniele Carbocci, segretario amministrativo nazionale e segretario territoriale Nursind Pisa. Continuano quindi gli atti vandalici ai danni dei dipendenti dell'ospedale, dopo quelli che si erano verificati nella notte tra il 12 e il 13 gennaio scorsi

"Due auto - afferma Carbocci - una di una infermiera montata in servizio alle 7 di questa mattina, sabato 18 gennaio, e una di un medico, con i finestrini sfondati in pieno giorno. Ormai i dipendenti che debbono parcheggiare al ponte delle Bocchette sono rassegnati a lavorare con l’ansia di tornare e trovare l’auto danneggiata. Quello che sta veramente mandando su tutte le furie i dipendenti è che l’azienda, lungi da cercare di risolvere il problema, emana da giorni disposizioni a dir poco cervellotiche sugli accessi al presidio e sulle modalità di parcheggio".

"In questa situazione di allarme - commenta Carbocci - l’azienda ha disposto che gli infermieri che montano in servizio alle 14 e poi sono reperibili per la notte, non possano più entrare in auto in ospedale ma debbano parcheggiare fuori. Questo vuol dire che se un'infermiera rimane in sevizio in reperibilità per una urgenza e smonta alle 3 di notte, deve farsi tutta sola il tratto per andare a recuperare l’auto dove avrà avuto la fortuna di trovare parcheggio alle 14. Con questo servizio di sicurezza che ci troviamo non è davvero una cosa piacevole".

Il tutto senza che l'azienda faccia niente "per gli accessi in auto dei dipendenti senza autorizzazione. Dopo questo nuovo episodio l’azienda ha il dovere di intervenire in modo adeguato e garantire la sicurezza dei dipendenti. Se così non sarà ci troveremo costretti a proclamare lo stato di agitazione e uno sciopero".

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