I lavoratori della 'Conoscenza' scendono in piazza: flash mob tra i passanti
L'evento si è svolto nel pomeriggio di martedì in Piazza XX Settembre ed è stato organizzato dalla Flc-Cgil. "In tutto il mondo s'investe in istruzione e ricerca per crescere, ma in Italia no" dicono, annunciando il bisogno di un cambiamento
Sotto gli occhi incuriositi dei passanti, in un freddo pomeriggio pisano, si è svolta la rappresentazione di un 'crimine contro la conoscenza'. Docenti, collaboratori, tecnici e amministrativi, ricercatori, studenti universitari e delle scuole superiori della città della Torre, nota in tutto il mondo proprio per la cultura, hanno messo in scena i crimini che stanno distruggendo l’istruzione e la ricerca in Italia.
Il flash mob che si è svolto in Piazza XX Settembre è stato organizzato dalla Flc-Cgil. "I passanti si sono fermati e si sono dimostrati d’accordo su un punto: in tutto il mondo s’investe in istruzione e ricerca per crescere, ma in Italia no - affermano dal sindacato - tagli alla scuola, nessun investimento in ricerca e innovazione, lo svilimento della cultura, l’edilizia scolastica fatiscente, tutti ugualmente responsabili di questi crimini".
"In questi anni la Conoscenza - proseguono dalla Cgil - è stata usata come un bancomat da mungere ad ogni legge di stabilità per far quadrare i conti con la scusa della spesa pubblica fuori controllo, non riconoscendo che quella per l’istruzione e la ricerca del nostro Paese è tra le più basse dei paesi cosiddetti civili. E' tempo di cambiare pagina, di ridare speranza e prospettive ai tanti giovani precari, agli studenti che rivendicano una scuola di qualità con strutture moderne e sicure, ai docenti che aspettano i giusti riconoscimenti professionali e contrattuali, al personale ausiliario, tecnico, amministrativo travolto dai processi di compressione degli organici e delle risorse, al personale amministrativo e tecnico delle Università e delle scuole di specializzazione".
"Infine - aggiungono - cambiare pagina sulla ricerca, motore di cambiamento e di sviluppo per ogni paese moderno, favorire gli investimenti e dare prospettive di stabilità ai ricercatori è condizione non piu' rinviabile. Noi della Flc - concludono dal sindacato - siamo in prima linea per affermare questi diritti. Ci batteremo fino in fondo per ottenere un concreto cambiamento".