Fp Cgil Pisa: "Ferma condanna del gesto vandalico contro le auto della Polizia Penitenziaria"
Ancora una volta registriamo l'ennesimo atto vandalico verso beni di proprietà pubblica. Nel mirino dei vandali questa volta sono entrate due auto in dotazione all'Ufficio di Esecuzione Penale (UEPE), segnando l'ennesima colpo ad un settore, quello dell'esecuzione penale esterna e di comunità, in gravissima sofferenza e fortemente provato dal nuovo processo di riorganizzazione che fatica purtroppo a decollare, in un contesto politico che non investe per un suo adeguato funzionamento.
Esprimiano la nostra piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che reggono questo sistema in assenza di adeguate risorse strutturali, umane e finanziarie, ma anche a chi usufruisce di queste misure alternative al carcere perchè questi gesti stupidi colpiscono un'intera comunità, creando disservizi.
Quelle auto, acquistate con soldi pubblici, e quindi di tutti noi, servivano a garantire quotidianamente l'esecuzione della pena fuori dalle mura del carcere: non una pena minore né tanto meno simulata ma un diverso strumento, più aderente al mandato costituzionale e che riduce i costi per la collettività.
Un gesto grave e insano che contribuisce ad aggravare le pesantissime difficoltà in cui operano le lavoratrici e i lavoratori anche a seguito degli interventi normativi che hanno raddoppiato i carichi di lavoro lasciando immutati gli organici. Lo avevamo detto che senza adeguati interventi strutturali sugli organici e in assenza di prgettualità le conseguenze della riforma che ha costituito il nuovo Dipartimento di giustrizia minorile e di comunità sarebbero ricadute sui lavoratori e per questo lo scorso 22 maggio abbiamo fatto presidi assemble e volantinaggi in tutta Italia, dichiarando al contempo lo stato di agitazione.
A ulteriore sostegno la FPCGIL ha lanciato lo scorso 10 maggio la campagna #fuoriametà, per osservare da vicino il vasto lavoro dell'esecuzione penale esterna e della giustizia minorile, dal punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori che reggono questo sistema ma anche di chi usufruisce di queste misure alternative al carcere: l'altra pena, fuori dalle mura.
LEONARDO FAGIOLINI
SEGRETERIA FP CGIL PISA