Impresa riuscita: Francesco e Federico hanno conquistato la 'Grande Mela'
Francesco Michelotti, sulla sua carrozzina, e Federico Mataresi, che lo ha spinto, hanno completato la 51° maratona di New York
Con la fatica di chi sa di aver dato fondo a tutte le proprie energie e la soddisfazione che deriva da un impegno agonistico vissuto ai limiti delle proprie capacità: i volti di Francesco Michelotti, per tutti 'Franceschino', e Federico Mataresi raccontano queste emozioni al termine della 51° maratona di New York. La coppia partita da Pisa con la carrozzina, il tricolore e l'effigie di Pisa stretta al collo, ha portato a termine l'impresa: sono riusciti a completare i 42 chilometri e 195 metri della corsa podistica più celebre al mondo.
"Quando arrivi qui ti rendi conto di quanto sia grande il sogno che vogliamo realizzare, niente è facile compreso i semplici spostamenti in città, ma la determinazione è altrettanto forte. Alle 5 del mattino siamo già ai bus che ci portano alla partenza, dopo un'ora e mezza di viaggio siamo in State Island ad aspettare il nostro momento" raccontano Francesco e Federico. "Sale l’adrenalina, aspettiamo lo start che arriva con un colpo di cannone, il fiume di colore dei maratoneti invade il ponte da Verrazzano e noi con la nostra musica diamo il passo a tutti - prosegue la coppia di maratoneti - Poche centinaia di metri in Brooklyn bastano a farci capire cosa ci attende, la folla festante è immensa, i nomi sulla maglia sono stati un'ottima scelta, tante le persone che ci incitano chiamando per nome".
'Francesco, Francesco!' è il coro che si alza dalla folla assiepata sui lati del percorso. L'accento marcatamente anglosassone storpia inevitabilmente il nome di uno dei nostri due eroi, ma la gioia di sentirsi sostenuti da migliaia di sconosciuti è enorme. Non ci sono soltanto Federico e la sua fatica a spingere Francesco lungo il percorso: alle sue spalle c'è tutto l'amore della gente comune verso questo sport e, soprattutto, il sostegno verso lo spot per l'inclusione rappresentato dalla fiammante carrozzina di Francesco.
"Passano i chilometri abbastanza bene, non c’è tanto spazio per i pensieri negativi. Ogni tanto Francesco mi cerca e mi chiede come sto - spiega Federico - capisce bene quanto il percorso non sia troppo agevole. Faccio tesoro di tutto, le sue attenzioni e tutto il tifo che ho sentito arrivare dall’Italia sono carburante per i miei muscoli. Manhattan è apoteosi, la stanchezza si sente ma non è niente in confronto alla spinta che riceviamo, arrivando nel Bronx non c’è più nessun dubbio, possiamo solo goderci gli ultimi 10 chilometri e prendere tutte le emozioni che ci arrivano".
Francesco e Federico proseguono il loro racconto: "Dopo i rumorosi Bronx e Harlem rientriamo in Manhattan è quello che ci aspetta è davvero incredibile. Due ali di folla festanti, Francesco non sa più chi o dove salutare, all’ingresso in Central Park sembra quasi che il pubblico sia tutto per noi, in alcuni punti è come passare con il Giro d’Italia sulle vette alpine. Metri su metri che scorrono veloci, sapevamo che sarebbe stato bello ma non fino a questo punto, e l’ultima salita che ci porta all’arrivo è solo il trampolino per far esplodere la nostra gioia e le nostre emozioni".
A dare ancora più rilievo all'impresa compiuta da Francesco e Federico c'è il dettaglio che, ogni anno, l'organizzazione della maratona riserva soltanto cinque posti ai binomi atleta in carrozzina e atleta spingitore. Essere stati selezionati per la corsa e averla portata a termine così brillantemente è sicuramente un'ulteriore, enorme botta di felicità. I due hanno partecipato alla maratona sotto l'insegna del Gruppo podistico Rossini, che da tempo promuove e porta avanti il progetto di inclusione 'Vengo anch'io sì tu sì': Francesco Michelotti, inoltre, ha rappresentato anche l'associazione, di cui è presidente, 'Vai oltre a ciò che vedi', un'altra realtà attiva nel campo della disabilità.
Alla corsa hanno preso parte anche altri due concittadini. Il primo, atleta di livello mondiale, è Daniele Meucci, già vincitore del titolo europeo sulla distanza dei 42 chilometri e 195 metri nel Campionato continentale del 2014: ha concluso la maratona con il tempo di 2 ore, 11 minuti e 29 secondi, piazzandosi all'ottavo posto assoluto e risultando il migliore di tutti i maratoneti italiani in gara. Con un tempo più alto ma con una gioia incontenibile anche Patrizia Alma Pacini, presidente della Uip e tesserata del Gruppo podistico Rossini: 4 ore, 17 minuti e 31 secondi di pura euforia.