Ex Colorificio, furti e degrado nell'ex spazio liberato: la denuncia del Municipio
Gli attivisti del Municipio dei Beni Comuni avevano avuto l'autorizzazione del PM per entrare nello stabile di via Montelungo e verificare lo stato degli oggetti lasciati all'interno dalle varie associazioni dopo lo sgombero dello scorso ottobre
Brutta sorpresa questa mattina per gli attivisti del Municipio dei Beni Comuni che, con il permesso del PM, sono rientrati nei locali dell'ex Colorificio di via Montelungo, occupato dal cartello di associazioni e sgomberato lo scorso ottobre, per verificare lo stato degli oggetti e delle attrezzature rimasti all'interno dello stabile, sotto la custodia legale affidata dal Tribunale di Pisa al proprietario.
Lo spettacolo davanti agli occhi è stato però terribile. "Un luogo che era stato riportato alla vita, curato, riqualificato e rigenerato è oggi allagato e di nuovo in stato di degrado - fanno sapere dal Municipio - non solo, si sono registrati ripetuti furti: uno dei cancelli è stato sfondato e qualcuno è entrato nella struttura rubando anche parte degli oggetti e delle attrezzature (cavi, impianti, ecc.). Quanto accade oggi all'interno dell'ex Colorificio - proseguono gli attivisti - non è solo la prova evidente della mancata sorveglianza dell'area da parte del sig. Junghanns (presidente della multinazionale proprietaria dell'immobile, ndr), cui è stato affidato tale compito dal Tribunale di Pisa, ma anche l'ennesima conferma, se ancora ve ne fosse bisogno, del totale disinteresse della multinazionale J Colors per la sorte attuale dell'area: nell'impossibilità di ottenere una variante urbanistica, meglio allagamenti e saccheggi piuttosto che consentire l'utilizzo del bene abbandonato da parte di associazioni e cittadini".
"Desertificare l'ex Colorificio: è questo quello che la proprietà voleva - aggiungono dal cartello di associazioni - al suo interno si trovano tuttora, circondate da un silenzio irreale, una parete di arrampicata tra le più grandi della Toscana, officine artigiane, sale studio, una biblioteca con oltre diecimila volumi e altro ancora, tutto a rischio di nuovi furti e di deperimento. La gravità di tutto questo non può essere taciuta. Auspichiamo perciò una ferma presa di posizione da parte dell'amministrazione comunale, che, nonostante le tante promesse di intervenire per trovare una soluzione per il Municipio dei Beni Comuni, continua a restare in un silenzio che ora inizia ad apparire complicità".