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Cronaca Pontedera

Furti e ricettazione d'oro, giro da centinaia di migliaia di euro: 78 vittime accertate

Prosegue la vicenda dell'operazione 'Golden Daytona', che nell'aprile del 2016 portò alla denuncia di 6 orefici fra Pontedera, Cecina e Lucca. Il Riesame ha accolto i provvedimenti cautelari richiesti

Il processo segue il suo corso, mentre la vicenda si delinea sempre di più nei suoi tratti connotati da una "rilevante pericolosità sociale". E' con queste parole che il procuratore capo della Repubblica di Pisa Alessandro Crini caratterizza quanto emerge dagli accertamenti dell'indagine 'Golden Daytona', coordinata dalla sostituto Paola Rizzo e condotta dai Carabinieri di Pontedera.

I numeri parlano di 6 misure cautelari su totali 14 indagati, 4 di arresti domiciliari e 2 in carcere. I 4 sono un orafo di Pontedera, titolare di un lavoratorio in città; un orafo di Cecina titolare anche lui di un altro laboratorio e due fratelli gioiellieri di Lucca, con due negozi. Della misura in carcere sono destinatari due pluripregiudicati di orgini slave, residenti a Pontedera. Si parla in tutto di 78 vittime di furto d'oro accertate, con stimati oltre 500 colpi eseguiti in varie zone della Toscana ed anche oltre: interessate le zone della Valdera e le province di Pistoia, Firenze, Lucca e Livorno, oltre ovviamente Pisa. Oltre 6 i chili di oro sequestrati, fra cui orologi di pregio e lingotti. Un giro da alcune centinaia di migliaia di euro.

L'accusa per tutti è ricettazione. I due stranieri fungevano da collettori fra gli esercizi, con i laboratori di Pontedera e Cecina che ricevevano la merce rubata, la modificavano in modo sostanziale, con poi il materiale che veniva rivenduto nel circuito legale dalle gioiellerie di Lucca.

L'indagine è durata circa un anno, dall'ottobre 2015 allo stesso mese del 2016. Le misure cautelari richieste dalla Procura sono state accolte dal Tribunale del Riesame, dopo una prima bocciatura del Gip. Le misure cautelari quindi restano sospese nell'esecuzione fino alla fine del termine per l'eventuale giudizio di Cassazione, che si attiverà nel caso gli indagati decidano di fare ricorso entro 10 giorni.

"Questi fatti ci spingono ad una riflessione - conclude Crini - i furti ci sarebbero comunque anche senza i ricettatori, ma non c'è dubbio che la loro presenza stabile è un particolare incentivo ai reati. Il problema sociale è rilevante se c'è una catena professionale di questo tipo, che crea le condizioni favorevoli per i furti. Consideriamo un'emergenza quella dei colpi negli appartamenti, e questo ne è un aspetto da doversi considerare".

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