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Cronaca Cisanello

Sorpresi all'ospedale mentre forzano una macchinetta automatica del caffè: arrestati

I due avevano anche rubato la borsa di un'addetta alle pulizie del presidio ospedaliero mentre si trovava nello spogliatoio

Intervento della Polizia con la Squadra Volanti della Questura intorno a mezzogiorno di ieri, 9 gennaio, presso l’ospedale Cisanello per un furto in atto. Una guardia particolare giurata aveva infatti fermato due persone mentre tentavano di forzare la macchina automatica del caffè; uno dei due inoltre teneva in mano una borsa da donna.
Dopo averli fermati, una donna attirava l’attenzione della guardia giurata dicendo che i due le avevano sottratto la borsa mentre si trovava all'interno dello spogliatoio.

I poliziotti hanno preso in carico i due e li hanno formalmente identificati per un 42enne originario della Lombardia, dimorante a Livorno, e per un pisano di 30 anni, entrambi arcinoti agli operatori a causa dei loro plurimi precedenti per reati contro il patrimonio. I due, sottoposti a perquisizione personale, sono stati trovati in possesso di arnesi atti allo scasso, mentre la borsa è stata restituita alla vittima, dipendente della ditta che ha in appalto le pulizie dell'ospedale di Cisanello.

Entrambi i malviventi sono stati poi condotti in Questura e arrestati per furto aggravato e porto di arnesi atti allo scasso; su disposizione del Pubblico Ministero di turno sono stati ristretti nelle celle di sicurezza della Questura e stamani tradotti in Tribunale per la direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto e, a seguito della richiesta dei termini a difesa, ha rinviato la discussione nel merito e li ha sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Inoltre, in contemporanea la Sezione Misure di Prevenzione della Questura ha adottato nei confronti di entrambi, ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, altrettante misure di prevenzione a firma del questore in quanto Autorità provinciale di pubblica sicurezza: foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno a Pisa per 3 anni, nei confronti del dimorante a Livorno; avviso orale nei confronti del pisano.

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