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Cronaca

Fusione aeroporti, il no di Auletta: "Linee guida aleatorie e non attendibili"

La lista di 'Una Città in Comune' e 'Rifondazione Comunista' ribadisce l'opposizione alla fusione ed alla grande opera della pista di Peretola. Denuncia l'uso di soldi pubblici per fini privati, in danno dei cittadini. Appello al Comune per votare contro

Domani in Consiglio Comunale ci sarà l'ultimo spazio di discussione prima del voto dell'assemblea di Sat per la fusione, il prossimo 10 febbraio. Mentre Roberto Naldi, presidente di Corporation Amerca Italia, spinge affinché non ci siano slittamenti per il buon esito dell'operazione, Una Città in Comune e Rifondazione Comunista chiedono al Comune ed al Pd coerenza dopo la lotta alla privatizzazione e la difesa dell'interesse pubblico di cittadini e territori. La scelta sarebbe fra gli interessi privati di Renzi, Rossi (candidato nuovamente alla guida della Regione alle prossime elezioni) e Naldi, e fra la salute, l'ambiente e il lavoro di pisani e fiorentini, i cui interessi non sarebbero considerati nelle linee guida della fusione, già approvate da Sat e sulle quali verrà votata la fusione con Adf.

A Palazzo Gambacorti Ciccio Auletta presenterà in Consiglio un Odg per votare un atto di indirizzo negativo rispetto l'unione delle due società di gestione degli scali, con l'invito al Sindaco di concordare con gli altri soggetti del territorio presenti in Sat una linea coesa da tenere in assemblea il giorno del voto, voto che dovrà respingere l'ipotesi fusione. "A mezzo stampa Naldi – afferma Auletta – ha già minacciato che l'unione si farà comunque, con il tipico atteggiamento di un certo tipo di imprenditoria. La verità è che le linee guida su cui si vuole procedere non sono sostenibili, si basano su soldi e previsioni inaffidabili".

Questione di merito e di principio. "Siamo contrari – spiega Auletta – all'uso di soldi pubblici per favorire investimenti privati. Di 336 milioni di investimenti per la pista da 2400 metri e del terminal, il 50% sarebbe pubblico; si usa così il solito meccanismo dove gli utili sono privati e le spese sono di tutti. La crisi è nata in questo modo. Tali risorse verrebbero poi dallo Sblocca Italia ed altri contributi del Governo secondo le linee guida, ma ad oggi non ci sono questi soldi. E il Sindaco non deve chiedere garanzie, perché così cambia posizione: si deve essere solo contrari, senza piegarsi alla spartizione ed agli accordi fra Renzi e Rossi".

Una grande opera quella nella piana fiorentina in realtà inutile e dannosa, che non può assicurare il benessere che promette. "Nei progetti non c'è nessuna valutazione concreta sulle ricadute occupazionali dei territori. Si prevede che la pista di Peretola sarà attiva dal 2017, una data insostenibile. Sono 10 mesi che invitiamo il Presidente Rossi a fare un intervento in Consiglio e non è mai venuto. Si è sostenuta l'illegittimità della vendita delle azioni della Regione, sono state fatte manifestazioni in difesa del Galilei e spesi soldi in avvocati. Si deve chiamare a raccolta chi si oppone a questa fusione e votare contro. Le responsabilità emergono chiare, ed al momento gravano sul Pd".

E chi si oppone alla pista dell'aeroporto di Firenze ed all'unione dei due scali sono in molti. Luca Barbuti, segretario regione di Rifondazione Comunista: "Ci sono ricorsi e lettere al Presidente della Repubblica dell'Università di Firenze, dei comuni della piana, dei piccoli azionisti e delle associazioni ambientaliste. La stessa decisione di vendere le quote è illegittima, dato che non è più passata dal Consiglio Regionale. La pista di 2400 metri è un'opera che distrugge un'intera area, cittadini pisani e fiorentini devono essere insieme per impedirlo".

"Qua c'è il giochino del Pd da rompere – afferma Maurizio Bini, coordinatore cittadino di Rifondazione – su una pagina dei giornali il partito è perplesso, sull'altra parla del Cda della nuova società. Il nostro compito è di opporci a tutto questo e rendere pubblica questa condotta, dove l'oblio delle elezioni regionali potrebbe offuscare la questione. Faremo in modo che ciò non accada". 

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