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Cronaca San Rossore

Cambio gestione nei nidi, ancora dubbi dai genitori di San Rossore: "Realtà esclusiva da preservare"

I genitori dei piccoli che frequentano la struttura non sono soddisfatti delle rassicurazioni dell'assessore Munno e chiedono ancora garanzie di continuità del sistema educativo

Si sentono rassicurati solo in parte dalle parole dell'assessore Sandra Munno i genitori dei bambini che frequentano l'asilo nido di San Rossore, uno dei nidi comunali a gestione indiretta che dopo Pasqua vedrà subentrare un nuovo ente gestore.
"Siamo a sottolineare che quanto risposto ieri dall'assessora Munno vale sul presupposto che tutto il personale venga assorbito ma senza certezze contrattuali anche future; la scelta di passare o meno alla nuova gestione è del singolo educatore, per tanto non così automatica - sottolineano i genitori - per questo ribadiamo la necessità di prorogare la concessione, rimandando questo passaggio alla fine dell’anno educativo in modo da lasciare piena libertà decisionale agli educatori senza che questo ricada sui bambini a pochi mesi dal termine del loro percorso".

"Dobbiamo anche sottolineare un concetto importante non ben recepito: il nido San Rossore va distinto dagli altri nidi che stanno passando alla nuova gestione. È una realtà esclusiva, con una sua identità ben precisa che parte dal progetto educativo ma va oltre, con modalità relazionali tra educatori e famiglie, progetti e proposte che devono essere tutelate, frutto del lavoro di anni e anni, nel nostro caso da una sperimentazione pedagogica fatta sul campo, da studi specifici e formazione continua ricercata ad hoc. È frutto del vivere il lavoro di educatori non in maniera metodica e standardizzata ma sempre in maniera critica divergente e in evoluzione".

"Per questo la nostra richiesta, ove la proroga non fosse possibile, è di avere certezze - proseguono - nello specifico: assorbimento del personale con certezza di continuità contrattuale garantita nel tempo e non solo come appiglio temporaneo per convincerli al passaggio, mantenimento di quelle che sono le peculiarità del nostro nido, non solo per l’anno che si sta per concludere ma anche per gli anni futuri, nel rispetto dell’operato di chi fino ad ora ha fatto crescere questo posto. Non si parla di solo progetto educativo ma anche di vera e propria identità esclusiva e come tale meritevole di una maggiore autonomia decisionale".

"Per ultimo, ma non meno importante, visto che i nostri educatori senza garanzie sono in difficoltà ad accettare il passaggio alla nuova gestione, qualora non accettassero, i nostri figli al rientro dalle vacanze pasquali si ritroverebbero con nuovi educatori che nemmeno noi genitori conosciamo? Dovrebbero fare un nuovo inserimento? Parlando di bambini 0/3 anni sono possibilità che potrebbero creare un enorme disagio, un'ipotesi di questo tipo non dovrebbe nemmeno sussistere! La clausola di salvaguardia serve al Comune per dire di aver fatto abbastanza - concludono i genitori - ma ha davvero fatto abbastanza per garantire la salvaguardia del personale, dei bambini e delle famiglie?".

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