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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Gioco del Ponte: il Palio della Vittoria dedicato alla Prima Crociata

Presentato il premio che sarà contesto fra Tramontana e Mezzogiorno il prossimo 29 giugno

E' stato presentato questa mattina 26 giugno in Comune il Palio della Vittoria, che verrà assegnato alla Parte vincitrice del Gioco del Ponte. E' dedicato ai 920 anni della Prima Crociata (1099-2019) e rappresenta due immagini, la prima, in alto, la conquista di Gerusalemme cui partecipò anche la Repubblica di Pisa, e la seconda, in basso, è la riproduzione di un’immagine del Gioco del Ponte del XVII° secolo. In mezzo una pergamena con la dicitura 'Gioco del Ponte 29 giugno 2020 s.p.'. Il Palio della Vittoria è stato realizzato da Lorenzo Davini che ha inserito in posizione centrale la pergamena come richiamo al momento dell’atto di sfida, da cui tutto il Gioco prende il via.

"Il Palio della Vittoria - ha detto l’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini - rappresenta il simbolo del ruolo svolto dalla nostra Città, con il riferimento alla Prima Crociata che valorizza un momento centrale della nostra lunga storia. L'auspicio - ha proseguito - è che il Gioco sia il più spettacolare possibile. In questi mesi ci sono state polemiche, come sempre accade e va anche bene così, poi però c’è un momento in cui bisogna andare oltre per il bene di Pisa. In questo momento, credo, siano tutti concentrati sul Gioco, Generali e Luogotenenti hanno fatto un ottimo lavoro e ci sono tutti i presupposti per vedere un bello spettacolo. Peraltro, il Consiglio degli Anziani già lavora per il prossimo anno, infatti è prevista una riunione il 3 luglio. Di fronte avremo un anno intero per lavorare bene e l’esperienza di questo anno, rispetto a una eredità che non ci ha lasciato niente né un disciplinare né una procedura, ce la siamo fatta e sarà preziosa per le prossime edizioni".

Gioco del Ponte: programma e modifiche al traffico

Palio della Vittoria 2019

La storia

Il Gioco del Ponte è una manifestazione storico-rievocativa che affonda le sue radici nella tradizione della città, senza che si conosca una precisa data di inizio. Ne parla addirittura Caterina Benincasa da Siena, patrona d’Italia e d’Europa, nel corso di una sua permanenza in città ospite della nobile famiglia dei Bonconti. Intenta a pregare nella chiesa di Santa Cristina, dove ricevette il dono delle stimmate, la Santa venne distratta da "improvviso strepitio di trombe e tamburi". Alla richiesta di cosa si trattasse, qualcuno le spiegò che erano i "signori pisani che si affrontavano nella battaglia del Ponte". Allora, rivolgendosi a Dio pregò chiedendo che mai in quel Gioco si verificasse "morte d’uomo".

Richiamo alla tradizione medievale è, poi, l’antico Gioco del Mazzascudo, disputato ai tempi dell’Antica Repubblica Marinara, in piazza degli Anziani, l’odierna piazza dei Cavalieri. Il gioco venne vietato con l’annessione di Pisa a Firenze, che forse temeva il ritorno di una volontà autonomista in quella pubblica 'durezza', ciascuna squadra doveva far abbandonare il campo all’avversaria a colpi di mazza e di scudo. Venne poi nuovamente introdotto ma spostato sul Ponte di mezzo e, al posto della mazza e scudo, venne introdotto il 'targone', una sorta di scudo di legno a forma irregolare. Nel 1787 venne sospeso per volontà del Granduca Pietro Leopoldo e nuovamente introdotto nel 1806 da Maria Luisa di Borbone, reggente del neo napoleonico Regno d’Etruria, su richiesta dei cittadini pisani. Ma a causa dei tumulti e disordini che provocò la contesa di quella edizione tra le due parti, la stessa Borbone decretò il divieto formale a continuare il Gioco.

Nel XX secolo venne ripreso con alterne fortune. Il 29 giugno 1935 tornò a essere disputato, alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Poi, dopo la pausa per la Seconda Guerra mondiale che sconvolse Pisa con disastrosi bombardamenti, fu nuovamente ripreso il 13 luglio 1947 ma all’Arena Garibaldi, poiché tutti i ponti della città erano saltati. Il Gioco tornò, definitivamente sul Ponte di mezzo, finalmente ricostruito, l’8 giugno 1950, con la vittoria di Mezzogiorno. Da allora ebbe alcune pause e persino una trasferta a Roma, al Circo Massimo, nel 1960 in occasione della chiusura dei Giochi Olimpici, complice la richiesta dell’allora Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi. Nuovamente interrotto dopo l’edizione del ’63, fu definitivamente ripreso nella versione attuale il 27 giugno 1982. Quell’occasione venne celebrata con la emissione di un francobollo di Poste Italiane tirato in 5 milioni di copie.

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