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Cronaca

Celebrata la giornata del dialogo cristiano-islamico

Il consueto incontro annuale è stato rimandato a causa della pandemia "ma il lavoro continua per promuovere nuovi spazi di dialogo e di confronto"

Costruiamo una sola umanità. E' il titolo dell’appello per la XIX Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico che si è svolta come tutti gli anni il 27 ottobre. Da anni anche a Pisa questa giornata viene celebrata con degli incontri di approfondimento promossi dal gruppo di impegno ecumenico e dal centro culturale islamico, creando una collaborazione che, nel corso del tempo, ha dato vita ad altre iniziative, l’ultima delle quali è stato l’incontro interreligioso sotto la Torre per invocare la fine della pandemia, lo scorso 14 maggio. "Quest’anno - spiegano dal centro culturale islamico di Pisa le restrizioni dovute al perdurare della pandemia, hanno costretto gli organizzatori a rinunciare al consueto incontro annuale, ma il lavoro continua per promuovere nuovi spazi di dialogo e di confronto".

"Dopo 19 anni siamo ancora a parlare di dialogo cristiano-islamico - si legge nell'appello - come fosse la prima volta. Ma molto è cambiato. Il nostro è stato un cammino importante e positivo. Il pensiero va ai tanti amici e amiche del dialogo che hanno costruito centinaia di iniziative dal nord al sud del paese, a chi non c’è più e a chi ha percorso con noi un pezzo di strada. E come il primo giorno sentiamo forte il bisogno di riscoprire l’umanità che tutti ci unisce. E come il primo giorno sentiamo forte il bisogno di impegnarci contro le guerre, la produzione delle armi e contro l’ingiustizia sociale che nega il lavoro, le cure mediche, distrugge l’ambiente e ogni spiritualità basata sul riconoscersi fratelli e sorelle con un’unica madre terra da amare e difendere".

La Giornata nacque dall’iniziativa di un gruppo di intellettuali, religiosi e professori universitari che nel 2001, all’indomani della tragedia delle Torri gemelle, decise di lanciare un appello al dialogo con l’islam. "Noi, cristiane e cristiani di diverse confessioni e laici, impegnati da anni nel faticoso cammino del dialogo coi musulmani italiani o in un lavoro culturale sull’islam - recitava il primo appello - crediamo che l’orrendo attentato di New York e Washington costituisca una sfida non solo contro l’Occidente ma anche contro quell’islam, largamente maggioritario in tutto il mondo, che si fonda sui valori della pace, della giustizia e della convivenza civile".

I promotori intendevano scongiurare "un allarme preoccupante", rinnovato oggi dai recenti tragici fatti, che quanto accaduto potesse "mettere in discussione o rallentare il dialogo con i fratelli musulmani, compagni di strada sul cammino della costruzione di una società pluralista, accogliente, rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici".

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