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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

'Giornata mondiale contro l'Aids': laboratori e incontri con 250 studenti delle scuole pisane

L'appuntamento annuale di informazione e sensibilizzazione, frutto di un percorso affrontato durante l'anno scolastico, si è tenuto alla Stazione Leopolda la mattina del 1° dicembre. A Pisa 60 nuovi casi all'anno per 1200 sieropositivi assistiti dall'Aoup

In Toscana sono circa 5mila i pazienti sieropositivi, 1200 dei quali seguiti dall'Unità Operativa di malattie infettive dell'Aoup. Il centro di Cisanello è uno dei poli ospedalieri regionali più impegnati sul fronte Hiv, con numerosi assistiti provenienti da tutto il territorio toscano ed anche da fuori Regione. La lotta alla malattia si basa sulla prevenzione, per questo in occasione della 'Giornata mondiale contro l'Aids' del 1° dicembre per la 14° volta a Pisa si è tenuta un'iniziativa di sensibilizzazione ed informazione.

Quest'anno l'appuntamento si è tenuto alla Stazione Leopolda con protagonisti 250 studenti delle scuole pisane: Itc Pacinotti, Liceo Artistico Russoli, Itis Da Vinci, Liceo Scienze Umane Carducci, Ipssar Matteotti e Iis Santoni. La manifestazione fa parte del progetto regionale di promozione della salute 'Life skills - Benessere a scuola', promosso dall'Asl 5, dalla Società della Salute e dal Comune. Incontri con esperti del settore, gruppi di lavoro, discussioni ed informazione, al fine di sviluppare consapevolezza e capacità di autodeterminarsi durante il proprio processo di crescita. Fra i soggetti attuatori ci sono la cooperativa sociale Arnera e l'associazione Salus.

"Non un'iniziativa spot - afferma l'assessore al sociale e presidente della Società della Salute Sandra Capuzzi - ma il punto riassuntivo di un percorso sviluppato tutto l'anno a scuola. Per ottenere risultati si deve seminare, la protezione e la prevenzione sono fondamentali, in tutti i casi. Questo progetto inoltre valorizza e stimola aspetti della personalità, su un tema come quello del sesso a lungo tabù. I ragazzi sono i protagonisti, le attività sono poi molto autonome, il programma si adatta ai tempi ed è condiviso con loro. E' il modo migliore per superare l'ipocrisia".

Il coordinamento fra istituzioni ed insegnati permettere alla scuola di essere scuola di vita. "L'argomento è di attualità - spiega l'assessore Marilù Chiofalo - perché i rischi legati ad Hiv e Aids vengono da comportamenti a rischio che gli adolescenti sono portati a fare per il loro 'mestiere' di crescere. E' quindi necessario fargli sviluppare competenze di vita, utili a gestire relazioni affettive e valutare scelte e conseguenze di ciò che fanno".

giornata adis leopolda pisa-2La metodologia seguita parte proprio dalle scuole, con il primo interessamento degli insegnati. Spiega Margherita Brunetti, responsabile dell'U.O. Educazione alla Salute e Bioetica Usl 5: "Progettiamo con loro i programmi con appositi incontri di formazione, poi vengono svolti in classe i lavori su competenze di vita sociali, relazionali e cognitive, seguendo le indicazioni dell'Oms. Si cerca di sviluppare autostima, resilienza, indipendenza nelle proprie scelte. Saranno poi gli studenti stessi a confrontarsi, secondo la peer-education, cioè il dialogando fra di loro fra pari, diffondendo il messaggio di prevenzione e tutela".

I DATI. In Toscana dal 2009 ad oggi si registrano circa 300 casi di infezioni da Hiv all'anno, l'80% sono uomini. A Pisa quest'anno 60 casi, con 17 ricoveri. I nuovi pazienti, spiega la dirigente dell'U.O. Malattie Infettive dell'Aoup Laura Del Bono, "sono in maggioranza eterosessuali dai 45 anni in su, che scoprono la malattia quando iniziano a star male". Un caso su 5 è già Aids al momento della diagnosi di sieropositività. Il ritardo nei controlli porta allo svilupparsi della malattia e le relative degenerazioni in infezioni e tumori.

"Si può vivere bene con l'infezione - spiega la dirigente - ci sono schemi di terapie, sempre personalizzate, che con 4 compresse, a volte anche una sola, bloccano la malattia". Fondamentale è la profilassi post esposizione, aspetto poco conosciuto: "Dopo un rapporto non protetto possiamo battere sul tempo la malattia. Entro 48 ore, con una terapia di 4 settimane, possiamo bloccare il virus e la sua trasmissione. A Malattie Infettive c'è un medico di guarda H24, sempre a disposizione". "Si può avere una vita normale - dice la Del Bono - dal 2012 non ci sono più casi di infezione pediatrica, dato che con i trattamenti è possibile avere figli sani. Col tempo abbiamo farmaci sempre più efficaci e meno tossici. La partita si gioca qua, sull'attenzione e la prevenzione".

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