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Cronaca

Gli 'Apprendisti Ciceroni' del Pacinotti aprono il cimitero ebraico per le 'Giornate Fai per le scuole'

Le visite degli studenti sono previste per la mattina di martedì 22 novembre

Tornano nella settimana dal 21 al 26 novembre le 'Giornate Fai per le scuole', manifestazione tutta dedicata alle scuole che da undici anni il Fondo per l’Ambiente Italiano ets organizza, su modello delle Giornate Fai di Primavera e d’Autunno, la più grande festa italiana di piazza dedicata alla promozione del patrimonio di storia, arte e natura del Paese.

Le delegazioni di migliaia di volontari della Fondazione, diffusi e attivi in tutte le regioni, apriranno oltre 100 luoghi speciali che saranno visitati da studenti iscritti al Fai con la loro classe. Le classi 'Amiche Fai' saranno guidate da altri studenti, appositamente formati per l’occasione dai loro insegnanti in collaborazione con il Fai: gli Apprendisti Ciceroni. Migliaia di ragazzi saranno 'Ciceroni' per un giorno: accoglieranno ragazzi come loro portandoli alla scoperta di chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni del loro territorio, raccontandone la storia, mostrandone i capolavori e i particolari curiosi, e trasmettendo così ai loro pari un valore, che loro per primi hanno scoperto in un’esperienza che non dimenticheranno, che li renderà cittadini più consapevoli e attivi, primi difensori e promotori del patrimonio culturale dell’Italia. 

A Pisa, sarà reso visitabile il cimitero ebraico, grazie agli Apprendisti Ciceroni dell'Istituto Pacinotti, nella giornata del 22 novembre. Orario: 9-13, la visita dura un'ora.

Il cimitero ebraico

Si trova fuori della Porta Nuova, che dà accesso alla Piazza del Duomo dal 1562. E' visibile dall'alto, per chi passeggia sulle mura e dall'interno della cerchia, attraverso il cancello che chiude l'antica porta del leone, che permetteva l'ingresso alla piazza prima dell'apertura della Porta Nuova. La collocazione del cimitero non è sempre stata questa: del più antico abbiamo tracce epigrafiche che si leggono ancora in caratteri ebraici sull'esterno delle mura a poca distanza dall'ingresso. Verso il 1330 i documenti permettono di individuare come luogo di sepoltura, sempre fuori dalle mura, ma più a sud dell'attuale e delle iscrizioni, in luogo detto Catallo. Il terzo, nel Seicento, si trovava a sinistra della Porta nuova, stretto fra le mura e il fosso, ma ebbe vita breve; infatti nel 1647 il Granduca Ferdinando II lo richiese per creare una bandita di caccia, la fagianaia, dove ora sorgono edifici dell'ospedale di Santa Chiara. Nel 1842 la comunità trasferì le pietre sepolcrali del Seicento nel sito attuale, dopo aver ceduto all'ospedale. Il cimitero ebraico, presenta lapidi, monumenti e pietre tombali con iscrizioni in ebraico, italiano, spagnolo e portoghese - testimonianza delle diverse provenienze dei defunti - spesso di rilevante interesse artistico. Una lapide ricorda gli ebrei deportati e morti nei campi di sterminio.

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