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Cronaca Santa Luce

Una distesa viola che richiama turisti: la lavanda fa il pieno sulle colline pisane

I giorni della lavanda tra Santa Luce, Crespina-Lorenzana, Fauglia, Casciana Terme Lari, Orciano Pisano, Castellina Marittima sono diventati una vera e propria festa che porta visitatori sul territorio tra foto e selfie

E’ una passeggiata dentro la bellezza del paesaggio multicolore modellato dagli agricoltori, inondati dal profumo inebriante, dolce e spirituale della lavanda, tra genuina ospitalità, prodotti tipici, attività didattiche ed intrattenimento contadino alla scoperta delle sue tantissime proprietà e curiosità, il nuovo fenomeno turistico della fioritura in Toscana.

Esploso durante la pandemia e grazie alla viralità web, i giorni della lavanda tra Santa Luce, Crespina-Lorenzana, Fauglia, Casciana Terme Lari, Orciano Pisano, Castellina Marittima sono diventati una festa per il territorio lunga giusto il periodo della fioritura ed una vetrina per le aziende agricole e gli agriturismi. A dirlo è Coldiretti Pisa che ricorda come il progetto integrato di filiera 'La Valle dei Profumi', partito nel 2015, abbia contributo a mettere in moto il turismo della fioriture.

“I campi fioriti sono nuove mete turistiche destinate ad una costante crescita grazie alla diversificazione delle attività resa possibile della legge sulla multifunzionalità da noi sostenuta, diventando così anche straordinari strumenti di promozione del territorio. E’ un fenomeno moderno, a cui hanno contribuito i social, che richiama visitatori da ogni parte d’Italia. Oggi è un evento per il territorio e per le aziende agricole che prontamente hanno saputo cogliere le straordinarie opportunità che ne sono derivate - spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa nonché presidente Coldiretti Toscana - siamo al cospetto di una nuova forma di fare incoming legata alla stagionalità della fioritura delle erbe officinali e della biodiversità che crea un importante valore aggiunto per l’accoglienza rurale. Il modello delle Colline Pisane sta facendo scuola”. 

Tutto nasce, come anticipato, dal progetto de 'La Valle dei Profumi' di cui è capo fila l’azienda Flora Aromatica, che ha sviluppato una vera e propria filiera delle erbe officinali diventando un importante strumento di integrazione al reddito per molte piccole imprese agricole. La lavanda viene coltivata da una quindicina di aziende agricole e 'trasformata' in olii essenziali destinati a molti settori, dalla cosmetica all’aromateria fino all’alimentazione. Ma nel corso degli anni è diventata molto di più. Attorno ai lavandeti le aziende agricole hanno sviluppato, in parallelo, nuove filiere, didattica e turismo. L’esempio della Valle dei Profumi è tra i più interessanti a livello nazionale: oggi gli ettari destinati alla lavanda sono complessivamente diciotto dai due iniziali. Ed è tra questi diciotto ettari tinti di color viola sulle Colline Pisane che dal 12 giugno al 24 luglio (il periodo di quest’anno) si riversano i turisti.

In Toscana i lavandeti panoramici, da fotografare, sono sparsi in tutte le province. Si trovano oltre che sulle Colline Pisane, in provincia di Lucca e più precisamente a Massarosa sulle rive del Lago di Massaciuccoli grazie al progetto delle 'Vie delle Erbe', in Maremma, provincia di Grosseto, e più precisamente a Civitella Marittima. E poi in terra di Siena, in piena valle del Chianti, sulle colline di Fonterutoli e a Castellina in Chianti e così ad Arezzo, a Castelfranco di Sopra.

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