Green pass, Pesciatini: "Strumento utile, ma va rivista la sua applicazione"
L'assessore al Commercio sottolinea la disparità di trattamento riservata a bar e ristoranti
Posta la maggiore contagiosità della variante Delta e la progressione della campagna vaccinale, il Green pass rappresenta uno strumento molto utile sulla strada del ritorno alla normalità della vita sociale e del tessuto commerciale. "Così come è stato proposto, però, presenta delle falle evidenti riguardo all'applicabilità e alla valutazione dei differenti quadri di rischio": il pensiero di Paolo Pesciatini, assessore al Commercio del Comune di Pisa, sull'argomento più dibattuto a livello locale e nazionale negli ultimi giorni è preciso.
"Credo che un'autorizzazione ufficiale, quale può essere il passaporto sanitario, per tornare a svolgere una vita di comunità normale, sia un passo indispensabile - spiega Pesciatini - però deve essere calibrata alle differenti situazioni in cui ci si trova. E' inaccettabile equiparare luoghi di ristorazione e somministrazione di bevande con centri sportivi, teatri, stadi o cinema. I livelli di rischio sono molto differenti tra di loro, così come ci sono delle discrepanze tra un bar e un ristorante. Paragonare una colazione al tavolino, in una stanza chiusa, con una cena o un pranzo non mi pare molto corretto".
In particolare l'assessore al Commercio critica "le tempistiche con le quali è stata introdotta questa nuova misura di controllo dei contagi. Nel giro di 24 ore ci siamo ritrovati con la previsione dell'obbligo dal 6 agosto, senza dare però adeguate spiegazioni ai titolari e ai lavoratori dei locali pubblici interessati su come mettere in pratica le regole. Al momento attuale viene chiesto a un ristoratore o a un barista di svolgere anche la mansione di pubblico ufficiale, che non può essere di loro pertinenza. Bisogna aggiustare il tiro: sono state aggiunti degli ostacoli alla ripresa dell'intero settore commerciale".