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Cronaca

Green pass in bar e ristoranti, Micheletti (Cna Pisa): "I lavoratori non possono diventare vigilanti"

Il presidente del comparto ristorazione dell'associazione di categoria mette in guardia dalle difficoltà di attuazione del green pass

Si avvicina il 6 agosto, giorno in cui anche in zona bianca il Green Pass sarà obbligatorio per sedersi ad un tavolo al chiuso per consumare cibo e bevande in ristoranti, bar, enoteche, pub e locali. Ad intervenire su questo tema, Nicola Micheletti presidente Cna Ristorazione Pisa: "Tutto il comparto agroalimetare sta subendo ormai da tempo la peggiore crisi degli ultimi anni. Gli aiuti sono stati irrisori e coloro che, con sforzi e sacrifici, sono rimasti aperti hanno dovuto contare soprattutto sulle proprie forze perché, ad oggi, la programmazione per un piano di ripartenza concreto sembra utopia".

Nel merito, per quanto riguarda il Green Pass e le misure ad esso correlate, Micheletti ha le idee chiare: "Il Green Pass è certamente uno strumento utile perché tutti quanti vogliamo evitare, e fare tutto ciò che è possibile, la diffusione del virus e, conseguentemente, scongiurare le limitazioni della mobilità e, peggio ancora, i lockdown come accaduto negli ultimi due anni. Fatta questa doverosa premessa ribadisco che saremo attenti affinché questa misura non ricada sull’operatività e sui bilanci delle aziende. Siamo altresì fortemente contrari a trasformare gestori e dipendenti di ristoranti in vigilanti così come non possiamo accettare che aziende in timida ripresa, che a poco a poco stanno alzando adesso la testa, debbano subire sanzioni o ulteriori stop punitivi".

Infine il giro di vite di Micheletti e un lancio propositivo: "Noi con le nostre aziende, fin dall'inizio delle misure restrittive, abbiamo sempre fatto la nostra parte per sensibilizzare fruitori e clienti alla tutela del prossimo e al rispetto delle normative varate da Palazzo Chigi al fine di salvaguardare la salute. Fin dall'inizio della pandemia abbiamo fatto tutto il possibile per comunicare le regole vigenti investendo in nuove strumentazioni e cartellonistica ed istruendo il personale ma non possiamo certamente essere i responsabili di tutto. Ognuno faccia il suo mestiere, in ugual misura assumiamoci tutti i nostri obblighi e doveri nel rispetto dei propri ruoli". Infine le conclusioni: "Il confronto della confederazione con le autorità locali e nazionali è assiduo - spiega il presidente Cna Ristorazione Pisa - ma auspichiamo che gli stessi percepiscano celermente le nostre perplessità ed intervengano di conseguenza sui principi di chiarezza, fattibilità e coerenza di applicazione".

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