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Cronaca

I costosi progetti di Filippeschi non risolvono i problemi della mobilità

Altro che People Mover e filobus. Da ambientalisti pisani un progetto radicalmente diverso per risolvere il problema della mobilità in città

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

I due progetti del people mover e del filobus tra Stazione e Ospedale di Cisanello, destano molte perplessità sul piano tecnico ed economico, ma il motivo principale della nostra profonda contrarietà è che essi non risolvono alcuni nodi cruciali: l'esigenza di una pianificazione sistemica ed integrata del trasporto pubblico nell'area vasta costiera, l'individuazione di modalità di trasporto che abbattano drasticamente i flussi di traffico autoveicolari, la necessità di arrestare il declino del trasporto pubblico conseguente alla riduzione dei finanziamenti pubblici.

Il people mover è una scelta discutibile, sia perché determina maggiori difficoltà di spostamento tra la Stazione e l'Aeroporto sia per la scarsa capacità di trasferire utenti dall'auto ai mezzi pubblici per raggiungere la città. Ma è particolarmente dannosa per le relazioni tra le altre città toscane e l'aeroporto in quanto impone un'inutile e scomoda rottura di carico ed è grave che la Regione non abbia puntato invece ad inserire l'aeroporto nella rete ferroviaria regionale, attraverso una pur limitata variante della tirrenica ed una funzionale fermata aeroportuale.

Il nuovo sistema di trasporto previsto tra la stazione ferroviaria e l'Ospedale di Cisanello appare in realtà un costoso progetto di nuove, eccessive e impattanti opere stradali in cui l'acquisto dei filobus rappresenta solo una quota residuale, che consentirebbe di intercettare solo in minima parte la domanda di trasporto, a causa della scarsa frequenza e capacità dei mezzi e della inefficiente interconnessione con il traffico ferroviario.

La risposta più efficace alla crescente domanda di trasporto collettivo, è invece rappresentata dai moderni sistemi tranviari che hanno avuto un enorme sviluppo fuori dell'Italia e, in particolare la tecnologia innovativa del tram - treno, capace di percorrere sia i binari ferroviari che quelli urbani. Un punto di partenza per noi molto interessante è la proposta emersa al convegno dell'Associazione per gli studi sulla mobilità e i trasporti in Toscana, che prevede la realizzazione di due linee urbane di tram, interconnesse con le linee ferroviarie Lucca - Pisa e Pontedera - Pisa. Non si tratta di un'idea del tutto nuova perché già negli anni '90 alle città di Pisa e Livorno furono assegnati finanziamenti per circa 140 miliardi delle vecchie lire. Una società specializzata predispose proprio un progetto di tram - treno. Ma la giunta Fontanelli colpevolmente rinunciò ai finanziamenti.

La prima linea prevede l'uso della ferrovia tra San Giuliano e Pisa San Rossore, con l'istituzione di nuove fermate intermedie. Dalla stazione di San Rossore, il tram uscirebbe dai binari ferroviari innestandosi sui binari stradali, per poi raggiungere e attraversare i lungarni di Tramontana, fino a collegarsi con la seconda linea proveniente dalla stazione di Pisa Centrale. Ciò consentirebbe di togliere il traffico su gomma sia privato che pubblico dai lungarni, eliminando le emissioni inquinanti e le vibrazioni sugli edifici storici. La seconda linea utilizzerebbe il tratto ferroviario Pontedera - Pisa, con fermate urbane a Oratoio, Riglione e Sant'Ermete. Il tram uscirebbe dal sedime ferroviario della stazione centrale continuando sui binari urbani, percorrendo quasi integralmente lo stesso tracciato previsto dal Comune per il collegamento con l'Ospedale di Cisanello.

Il progetto, avrebbe costi di investimento confrontabili a quelli di people mover e filobus, ma costi di gestione ed esercizio molto più bassi e intercetterebbe una quota molto più significativa della domanda di spostamento calcolata dalla Tages per conto del Comune in circa 80.000 spostamenti al giorno.

Terenzio Longobardi - ecologista già assessore provinciale

Pierluigi D'Amico - ecologista già assessore comunale

Marco Salardi, già consigliere comunale e provinciale verde

Giuseppe Martini - già responsabile di Legambiente a Pisa

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