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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Igiene ambientale: nascono i comitati contro l'intesa contrattuale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La ipotesi di accordo del 10 Luglio 2016 relativa alle aziende pubbliche dell'igiene ambientale ha provocato proteste anche tra gli iscritti ai sindacati firmatari (cgil cisl uil e autonomi).

In Toscana delegati sindacali cobas, indipendenti, usb stanno raccogliendo firme contro questa intesa e tengono a precisare che gli effetti non si limiteranno solo al settore per estendersi a tutta l'igiene ambientale e al pubblico impiego.

Il timore è che oltre ad aumenti irrisori e senza recupero del potere di acquisto perduto, il sindacato possa accettare anche l'aumento dell'orario settimanale tacendo sulle malattie professionali non riconosciute che riguardano centinaia di operatori del settore; insomma meno soldi, piu' lavoro, meno diritti e ben  poche tutele per la salute e sicurezza

Dopo 2 giornate di sciopero ed altre 2 previste per il 13-14 luglio (poi revocate), CGIL-CISL-UIL-FIADEL  accettano “fondamentalmente” le condizioni dettate dalla controparte datoriale UTILITALIA.

Davide Banti (indotto e cooperative), Federico Giusti (comune di Pisa) e Tommaso di Lalla (Geofor) sintetizzano in conferenza stampa le loro ragioni

–   L’aumento da 36 ore a 38 settimanali dell’orario settimanale di lavoro, in cambio di qualche ora di permesso ma a parità di salario dal 1 gennaio 2017. Se calcoliamo il costo di 8 ore di straordinario,, l'aumento dei 70 euro del contratto è inferiore di 30 euro, Utilitalia guadagna non solo l'aumento dell'orario settimanale di due ore ma risparmia su tutto
–   Emblematica anche l'introduzione del nuovo livello chiamato “S”. Nei fatti un salario d’ingresso inferiore al 1° livello da poter sfruttare per potenziali nuovi assunti.
–   Il chiaro intento di rivedere in peggio la disciplina delle “malattie brevi” per ridurre i costi aziendali.
–   Dopo le pressioni di Utilitalia, è prevista anche una trattativa per rivedere le normative inerenti il diritto di sciopero con l’intento di limitarne l’uso e gli effetti.
–   L’introduzione del decreto Madia (non ancora divenuto legge) nelcontratto dove oltre a prevedere il licenziamento individuale è prevista anche la privatizzazione di aziende di Acqua, Luce, Gas, Trasporti e Igiene Ambientale.
–   70 € lordi di aumenti salariali in 3 anni che rappresentano una vera miseria e i 200 € lordi (non parametrati!) di vacanza contrattuale – per di più erogati in 2 trance – che non sono altro che un’elemosina!!!
- si vanificano sentenze della magistratura che imponevano alle aziende il cambio divisa in orario di lavoro

In agosto parte la mobilitazione dei delegati di base, bisogna spiegare le ragioni per le quali opporsi a questa intesa nelle assemblee che si terranno ai primi di settembre

Rifiutiamo questa ipotesi di accordo: chiediamo aumenti salariali adeguati che ridiano potere di acquisto perduto in tutti questi anni e non vogliamo che il nostro contratto venga usato come esempio al ribasso per altri contratti. Non vogliamo tornare indietro di anni con questa intesa sottoscritta da CGIL-CISL-UIL-FIADEL !!!

Per questi motivi, Banti, Di Lalla e Giusti lanciano un appello a tutte le organizzazioni sindacali di base, ai loro delegati e alle loro delegate, ai lavoratori e alle lavoratrici “senza tessera” e anche a chi è iscritto ai sindacati firmatari: leggete questo accordo e ragionate con la vostra testa senza giustificazioni alcuna. Se passa questa intesa contrattuale perderemo diritti, salario e agibilità sindacali, le nostre condizioni di vita torneranno indietro di decenni.

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