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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria a Monte

Impianto a biogas a San Donato: il Comune chiarisce la sua posizione

Occorrono alcune variazioni all'impianto che al momento non è congruente con le previsioni del piano strutturale. Il sindaco Turini: "Non si può impedire la realizzazione a colpi di manifestazioni urlate"

Dopo il sit-in di protesta da parte del Comitato di San Donato in consiglio provinciale, l'amministrazione comunale di Santa Maria a Monte chiarisce alcuni aspetti sull'impianto a biogas.

La questione, come spiegano dal Comune, non dovrà più essere dibattuta all’interno del consiglio comunale di Santa Maria a Monte. A questo proposito, in vista della conferenza dei servizi del 29 marzo, l’amministrazione comunale ha inviato alla Provincia di Pisa, il 24 febbraio scorso, una serie di considerazioni scaturite dall’esame degli elaborati pervenuti al municipio.

E' necessaria una variante puntuale relativamente all’impianto: allo stato attuale, infatti, l’insediamento non è congruente con le previsioni di piano strutturale.

Entrando nel merito del progetto, l’amministrazione comunale ritiene che debbano essere migliorati alcuni aspetti.

Viabilità: Il Comune ha ravvisato la mancanza di uno studio approfondito della viabilità, che risolva le criticità il relazione al raggiungimento dell’impianto e conseguente approvvigionamento delle biomasse con indicazione delle aree di accesso, nonché delle aree e delle strutture per lo svolgimento dell’attività; manca poi una previsione di parcheggio pubblico.

Contesto paesaggistico: Il Comune ritiene che tra la documentazione non ci sia quella relativa alla sistemazione interna al comparto, con particolare attenzione alle opere a verde da realizzarsi a margine del perimetro. Questo opere dovrebbero garantire il corretto inserimento paesaggistico sia nei confronti del territorio agricolo che nell’ambito fluviale. Manca inoltre la certificazione in merito al rispetto di distanze dai centri abitati e da case sparse.

Il rapporto con il territorio: E' stata ravvisata inoltre la mancanza di una convenzione che disciplini alcuni aspetti importanti come: l’eventuale rapporto tra l’azienda e i fornitori locali di triticale, assicurando la massima ricaduta economica sul territorio comunale e l’accorciamento della filiera corta con distanze ben al di sotto dei 70 Km; l’inserimento dell’impianto nella rete di monitoraggio della qualità dell’aria aderendo al protocollo d’intesa tra i comuni; gestione o cessione delle aree destinate a parcheggio pubblico; utilizzo pubblico delle acque calde derivate dall’impianto; idonea polizza fideiussoria da presentare a garanzia degli obblighi derivanti dalla convenzione.

“Ribadisco ancora una volta - dice il sindaco David Turini - che nel merito del progetto ci si può entrare sono con argomentazioni che riguardano il rispetto delle norme e la tutela dei cittadini. Non si può pensare di impedire la realizzazione di questi impianti solamente a colpi di assemblee e manifestazioni urlate, che poi spesso sortiscono il risultato opposto a quello desiderato”.

 

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