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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scuola Normale, inaugurato il nuovo anno accademico. "Verso un polo toscano"

Il direttore dell'istituto d'eccellenza ha parlato dei prossimi passi che ha intenzione di compiere, tra cui una maggiore apertura internazionale

Ha parlato del futuro il neo direttore della Scuola Normale Superiore Vincenzo Barone in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico che si è svolta martedì 18 ottobre alla presenza del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.

"Vorrei che l’inclusività e la nostra ambizione di fare sistema si estendessero anche alla terza città toscana sede di Università, Siena. Sono convinto che, così come è avvenuto da oltre due secoli a Pisa e così come andremo a fare a Firenze, anche a Siena la Normale possa essere presente con discipline specifiche. Vorrei che si parlasse in futuro non di Pisa, Firenze, Siena, ma di un 'polo toscano dell’eccellenza' - ha detto Barone - per la sua storia e il suo prestigio consolidato la Scuola Normale non può non candidarsi ad un ruolo di guida, lavorando assieme a chiunque condivida questo progetto affinché studenti con grandi potenzialità e professori di prestigio internazionale e voglia di costruire, possano vedere in questo 'polo' toscano la meta ideale delle proprie ambizioni. Ma poi: come si fa a non investire in ambiti come la storia dell’arte o la civiltà del Rinascimento? Quale altra accademia del mondo potrebbe competere con noi in questi settori?".

Dalla Toscana all’Europa. Così come dovrebbe esserci un network di 'eccellenze' toscane per attrarre i migliori studenti, ricercatori, docenti e sviluppare nuove competenze, così a livello internazionale, la Normale lavorerà con una rete di Scuola Superiori, quali ad esempio le École normale supérieure di Parigi, Lione e Cachan, o gli University College di Utrecht e Leiden. "L’Europa e il mondo devono continuare ad essere l’orizzonte quotidiano del lavoro di una Scuola come la nostra - ha proseguito Barone - accanto al rapporto con istituzioni internazionali di eccellenza, sarà importante una maggiore apertura interculturale, capace di produrre interazioni, collaborazioni e modelli di dialogo con contesti geografici, linguistici e religiosi di matrice diversa dalla nostra, in particolare verso il bacino del Mediterraneo e il Medio Oriente".

Cinquecento studenti, 40 professori, 50 ricercatori, i piccoli numeri della Scuola Normale continuano ad essere di assoluto valore. "Mi adopererò affinché ci sia un maggiore impegno della Scuola nel farsi conoscere per la sua attitudine sperimentale non solo nella ricerca e nella formazione ma anche nella promozione di cultura presso comunità diverse da quelle della ricerca e dell’Università" ha concluso il direttore.

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