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Cronaca

Stella Maris e processo per maltrattamenti, la lettera: "Offensivo vedere le istituzioni presenziare all'inaugurazione"

I genitori di Mattia Giordani, morto a seguito del caso, scrivono ai vertici degli enti raccontando il loro disappunto

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Sondra Cerrai e Andrea Giordani, datata 5 luglio, Calci.

"Al Presidente della Regione toscana Eugenio Giani,
al Presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo,
al Sindaco di Pisa Michele Conti,
al Prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro,
al Vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca,
al Vescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto.

Cari rispettabili e autorevoli rappresentanti, a vario titolo, della nazione e delle istituzioni ecclesiastiche, siamo i genitori di un ragazzo autistico, Mattia Giordani, vittima dei maltrattamenti perpetrati nella struttura di Montalto Stella Maris adesso traslocata a Marina di Pisa, maltrattamenti per i quali è in corso un processo (il più grande processo sulla disabilità in Italia). Le telecamere installate dai carabinieri, dopo varie segnalazioni e una circostanziata denuncia, hanno ripreso nell’estate del 2016 ben 208 episodi di violenza in meno di quattro mesi di registrazioni. Da cinque anni stanno andando avanti le varie fasi processuali complicate dal grande numero di imputati e da problematiche di varia natura tanto che è intervenuta pubblicamente anche l’associazione nazionale Telefono Viola per denunciarne la lentezza.

Nostro figlio Mattia è poi morto in circostanze sospette al vaglio di ulteriori approfondimenti giudiziari. E’ dunque con grande tristezza che vi scriviamo per dirvi che abbiamo trovato offensivo vedervi presenziare, tutti insieme appassionatamente, all’inaugurazione della nuova sede della Stella Maris di Marina di Pisa condividendo il lieto evento con chi, già condannato in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione, mai ha pensato di dimettersi dal suo incarico (anche semplicemente per una scelta etica) e anzi ha trovato una sponda al suo agire nella piena comprensione delle istituzioni che non si sono minimamente poste il problema se fosse giusto continuare a finanziare lautamente una struttura sanitaria privata che non è stata in grado di fare pulizia ai suoi vertici.

E mentre i genitori si consumano nel tentativo di sapere se mai riusciranno ad avere giustizia, se mai ci sarà una sentenza e si chiedono come mai la Regione Toscana non abbia sentito il dovere di costituirsi parte civile in quel processo, la stessa Regione (tramite il suo Consiglio Regionale) lo scorso anno ha pensato bene di offrire alla Stella Maris la massima onorificenza regionale: il gonfalone d’argento; fatto a cui è seguita la presentazione di un’interrogazione parlamentare a firma dell’on. Francesco Berti. Ed oggi la stessa Regione, insieme all’amministrazione comunale pisana e alla prefettura, continua a far finta che niente sia successo, che le giovani vittime dei maltrattamenti non valgano nulla, che le famiglie non meritino rispetto, così come i processi in corso che, forse, avrebbero bisogno di un pudico silenzio da parte delle istituzioni in modo tale da non dare l’impressione di aver già scelto da quale parte stare. In questo contesto sorprende negativamente la presenza di ben due vescovi, quello di Pisa e quello di San Miniato, che non possono non sapere ciò che si è consumato all’interno di una struttura che continua a definirsi di eccellenza".

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