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Cronaca Vecchiano

Incendi di Massarosa e nel pisano, dopo il grande impegno si torna verso la normalità

Il conto finale parla di 908 ettari andati distrutti nel lucchese, 92 a Vecchiano. Imponente il dispiegamento di forze che è stato necessario per lo spegnimento

Sono stati giorni durissimi quelli dal 19 al 23 luglio, e ancora ci sarà da lavorare per la bonifica dei territorio percorsi dal fuoco. In particolare mercoledì 20, per la Provincia di Pisa, ha visto intervenire Vigili del Fuoco e volontari antincendio non solo nel grande fronte di Massarosa, ma nell'altrettanto pericoloso incendio di Filettole, e poi a Palaia, a Calcinaia e sul Monte Serra a Calci. 

Il conto più grave lo porta il lucchese. Sono 908 gli ettari stimati bruciati per il rogo partito dalla frazione di Bozzano. Ieri, 23 luglio, c'è stato un incontro in Prefettura a Lucca fra Protezione civile regionale, provinciale e comunale, organizzazione regionale Antincendi boschivi e Vigili del Fuoco, per capire quanto potranno rientrare nelle proprie abitazioni le persone che nei giorni scorsi sono state evacuate. Proseguono le operazioni di contenimento e messa in sicurezza dell’area interessata dall'incendio. Per Filettole, sono circa 92 gli ettari andati in fumo. Qua la situazione è ormai sotto controllo e tutti gli sfollati sono tornati a casa

Sull'incendio nel vecchianese, il sindaco e presidente della Provincia aveva già ringraziato tutti gli operatori: "Dopo le prime fasi concitate di martedì pomeriggio in cui la localizzazione del rogo, in alcune segnalazioni di cittadini, sembrava lambire Ripafratta, i Vigili del Fuoco e tutto il sistema della macchina regionale Aib sono intervenuti tempestivamente, rinforzando con mezzi aerei e Canadair già da mercoledì scorso le azioni di spegnimento. Instancabile e sempre presente anche la macchina del volontariato locale e dei Comuni limitrofi, del Lungomonte Pisano, ma anche delle istituzioni più lontane, come il Comando dei Vigili del Fuoco di Genova, che hanno inviato mezzi, uomini e tecnologie e ci hanno permesso di riportare la situazione sotto controllo. Sempre presente e instancabile anche il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Pisa che, tra le altre cose, si è appunto anche coordinato egregiamente con il Comando di Genova. Non finiremo mai di dire grazie a tutti".

E fra i ringriaziamenti più belli giunti al Coordinamento Volontari Antincendi Boschivi della Toscana ci sono quelli di Letizia, che ha fatto un disegno raffigurante gli operatori impegnati a difendere le abitazioni. "Sono le ricompense più belle per chi con passione e dedizione, sottrae a sé stesso e alla propria famiglia tempo libero o impiega le proprie ferie per difendere l’ambiente e i beni pubblici e della comunità - scrive in una nota il Coordinamento - questo si aggiunge la consapevolezza di aver fermato il fuoco facendo tutto quanto umanamente possibile".

"Stiamo parlando di oltre 250 squadre, più di 600 uomini e donne che si sono avvicendati sull’incendio di Massarosa, e che costantemente, ogni giorno su tutto il territorio regionale, mettono gratuitamente a disposizione della collettività il loro tempo e il loro impegno. Spengere gli incendi non è uno scherzo - prosegue la nota - e per farlo in modo efficace e sicuro questi uomini e donne si formano e si aggiornano ogni anno nei corsi del Centro Addestramento di Regione Toscana, imparando tecniche innovative, lavorando poi sugli incendi fianco a fianco con gli operai e i tecnici degli Enti e con gli elicotteri messi a disposizione dalla Regione. Molti di loro hanno passato la notte sull’incendio di Massarosa per poi tornare al lavoro la mattina dopo, con l’unica ricompensa di un focolaio spento o un perimetro messo in sicurezza. Mentre i Vigili del Fuoco proteggevano le abitazioni, e qualcuna purtroppo è andata perduta a causa della violenza del fuoco, sono questi volontari che erano in prima linea per fermare le fiamme. Ogni incendio è una battaglia persa, nel momento in cui il fuoco sviluppa la sua forza distruttiva, ma sappiamo che il bilancio dell’incendio di Massarosa con i suoi 900 ettari bruciati e qualche casa distrutta, per quanto tragico, avrebbe potuto essere ben peggiore senza i volontari delle Associazioni riunite nel Coordinamento Regionale Cvt, che raccoglie 13 Associazioni, 143 sezioni operative e 4000 volontari".

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