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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Incendi, per la Toscana una giornata d'inferno: "Il sistema ha funzionato ma serve la collaborazione di tutti"

Il governatore della Regione Enrico Rossi ha seguito l'evolversi della situazione dei numerosi roghi che hanno devastato la Toscana e anche la nostra provincia

"Grazie a tutti coloro che in queste ore di emergenza sono impegnati sul fronte degli incendi con grande spirito di sacrificio, dedizione e capacità. Se i cittadini avessero potuto vedere il lavoro svolto da queste persone avrebbero avuto motivo di orgoglio per essere cittadini della Toscana e dell'Italia". Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi, commentando una giornata, quella di domenica 16 luglio, molto difficile per la nostra regione, con più di 100 squadre del servizio antincendi boschivi intervenute per spengere i numerosi incendi che hanno riguardato da vicino anche la provincia di Pisa, colpita in diverse aree.

"Il sistema degli antincendi boschivi della Regione - ha aggiunto Rossi - ha dimostrato di funzionare, ma può essere migliorato ancora di più lavorando su 3 linee. Primo, costruire un piano di prevenzione forestale pluriennale, combinando il lavoro già fatto con l'allestimento di sentieri frangifuoco. Secondo, continuare con la formazione a migliorare la preparazione già alta del personale dipendente e dei volontari. Terzo, aumentare nella cittadinanza la consapevolezza e la responsabilità dei rischi derivanti da comportamenti sbagliati".

"Tuttavia - ha aggiunto Rossi - l'impegno non può essere solo della Regione. Il passaggio della Forestale ai Carabinieri ha sottratto mezzi e forze altamente qualificate alla prevenzione antincendi. Inoltre, la denuncia dei sindacati, Cgil in particolare, di carenza di organico dei Vigili del Fuoco e di vetustà dei mezzi, aerei e terrestri, richiede un impegno di investimenti da parte del Governo per garantire la sicurezza delle abitazioni e l'incolumità delle persone".

"La Toscana - ha continuato il presidente Rossi - ha una dotazione di mezzi aerei sufficienti, avendo a disposizione 11 elicotteri. Credo sia venuto il
momento di sapere quali Regioni non si sono adeguatamente dotate del loro sistema aereo antincendio, come ad esempio la Regione Sicilia. Ma quante
altre sono nella stessa situazione? Vogliamo saperlo, perché la Regione Toscana ha fatto il suo dovere, ma non può vedersi negare mezzi aerei in
momenti di emergenza perché impegnati dalla protezione civile nazionale in altre regioni che invece sono inadempienti. Una volta fatta la verifica
delle Regioni inadempienti, si dovrà ordinare loro di mettersi in regola e allo stesso tempo si dovrà dotare adeguatamente la protezione civile
nazionale perché non debba lesinare i mezzi in momenti di necessità".
"Nelle prossime settimane - ha affermato Rossi - scriveremo alla presidenza del Consiglio, ai Ministeri interessati e ai presidenti delle altre Regioni per fare un punto a livello nazionale e trovare le soluzioni più confacenti. Non è possibile che l'Italia vada a fuoco e non sia attrezzata adeguatamente per far fronte alla siccità e ai suoi effetti più devastanti, come appunto gli incendi".

"Questi incendi così devastanti - ha sottolineato ancora il governatore toscano - sono causati dalla siccità e dai venti settentrionali asciutti. Situazioni che in queste dimensioni così importanti si ripetono a cicli quinquennali: nel 2017, nel 2012, e ancora nel 2007 e nel 2003, a dimostrazione, come sostiene lo stesso Lamma, l'istituto climatologico della Regione, che si tratta di condizioni ed effetti derivanti dai mutamenti climatici. Rispetto a tutto questo è evidente che bisogna migliorare gli interventi sugli effetti, migliorare ancora di più l'antincendio e la prevenzione forestale e più in generale accrescere la consapevolezza e la responsabilità di tutti, assicurando alla giustizia eventuali criminali piromani".

"Ma ancora più urgente per tutti - ha concluso Rossi - è la lotta contro le cause dei cambiamenti climatici. E' necessario battersi perché si applichino gli accordi internazionali e impegnarsi perché si affermino stili di vita e modelli di produzione più rispettosi della natura".

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