Incendio in via Norvegia, gli abitanti del palazzo: "Come topi in gabbia"
Dopo l'ennesimo incendio di origine dolosa, i residenti di via Norvegia raccontano le loro preoccupazioni e chiedono dei garage. Distrutti una decina di motorini e altrettante biciclette: esplode la rabbia
Sono quasi le 12 di venerdì 1 marzo e in via Norvegia non si trova pace, c'è solo un continuo 'via e vai' di residenti che, tra la puzza di bruciato e i fermi della Polizia, guarda attonita l'atrio del palazzo che stanotte è andato a fuoco, a causa dell'ennesimo incendio doloso. I danni sono molteplici: un appartamento al primo piano completamente inagibile, atrio pericolante, facciata del palazzo annerita e uno stanzino (adibito a garage) con dentro dieci motorini e altrettante biciclette andati in fumo.
Alcuni ragazzi sul posto ci spiegano che la situazione è diventata ormai insostenibile: "Solo due settimane fa hanno dato fuoco a un altro motorino e noi non sappiamo cosa fare, siamo in balìa di questi folli. Qui prima o poi ci scappa il morto, bruciare motorini sta diventando una pericolosa abitudine". Un anziano signore si avvicina sottolineando che nell'incendio precedente c'era stata anche una fuga di gas, e il tutto poteva finire in tragedia con un'esplosione.
La gente del palazzo è distrutta, reduce da una notte insonne e dalle preoccupazioni. Alcune donne che abitano al primo piano puliscono le scale annerite: "Lo spavento è stato tanto - dice la prima - io mi son svegliata per le urla delle persone e son corsa giù. Il mio motorino, con il quale vado a lavoro, è stato distrutto dalle fiamme. Noi siamo operai e con gli scooter ci andiamo al lavoro ogni giorno, ora come farò? Abbiamo chiesto mille volte che ci vengano fatti dei garage ma il Comune non ha fatto niente, hanno solo transennato l'atrio con queste sbarre di ferro in modo da non poter parcheggiare davanti all'ingresso. Risultato: la cantinetta, che noi del palazzo abbiamo adibito a garage, è stata preso di mira e ora tutti abbiamo perso motorini e biciclette".
"Nessuno si interessa della situazione che viviamo - continua a dire l'altra donna - Potete vedere con i vostri occhi come siamo combinati: un incendio ogni dieci giorni, per mano di non so chi. Abbiamo bisogno di garage, di spazi dove mettere al sicuro le nostre cose. Anche il mio motorino è andato distrutto e ora non ho i soldi per poterne comprare un altro. Stanotte un inferno: rumore di vetri che si spaccavano e urla. Io ho preso i miei bambini e son scappata, ma, dato che la luce dell'ingresso non funziona ed eravamo al buio e in mezzo al fumo, sbattevamo tutti nelle transenne in ferro e non sapevamo come uscire. Sembravamo topi in gabbia".
Oltre le parole e le testimonianze di chi vive nel palazzo, sono tanti i residenti che si son fermati per raccontarci la loro esasperazione. Qualcuno insinua che si tratti di una vendetta personale ai danni di qualcuno del palazzo, ma la maggioranza pensa che siano solo dei criminali che hanno preso di mira un quartiere della città dimenticato a tutti. "Il Comune - urlano - deve fare qualcosa".