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Incidenti stradali Santa Maria a Monte

Investito e ucciso da un pirata della strada: "Chi ha visto qualcosa parli"

Ancora avvolta nel mistero la morte di Vito Marchese travolto appena sceso dalla propria auto per un guasto e investito da un mezzo fuggito senza prestare soccorso

Resta ancora senza un nome il pirata della strada che lo scorso 25 giugno uccise Vito Marchese, un camionista di 47 anni di Cecina. “Se qualcuno ha visto o ha informazioni utili, le riferisca subito alle forze dell’ordine. Vito ha diritto ad avere giustizia” è l'appello lanciato dai genitori e dai fratelli dell'autotrasportatore morto, attraverso lo Studio 3A a cui si sono affidati.

Il tragico incidente è successo all’alba su un tratto della Strada Provinciale 66, la cosiddetta 'Bretellina del Cuoio', che collega lo svincolo della superstrada di Capanne a Ponticelli di Santa Maria a Monte. Marchese si stava recando al lavoro, al magazzino Conad di via Romania, dove avrebbe dovuto scaricare un camion che aveva consegnato il sabato precedente, quando è rimasto in panne nello stesso territorio comunale di Santa Maria a Monte, a causa di un guasto alla marmitta della sua vettura, una Fiat Punto bianca. Il quarantasettenne avrebbe quindi accostato nei pressi di una piazzola e sarebbe sceso per controllare la natura del problema, ma è stato investito in pieno e sbalzato a una decina di metri di distanza da un mezzo sconosciuto, che ha danneggiato sul lato sinistro anche la sua auto (ritrovata con lo specchietto e il vetro rotti) e il cui conducente ha tirato diritto senza fermarsi a soccorrere la vittima e senza dare l’allarme. "Probabilmente - sottolineano dallo Studio 3A - si tratta di un mezzo pesante, perché se fosse stata un’auto qualche frammento in seguito all’urto lo avrebbe lasciato, e invece non è stato rinvenuto nulla". Quando sul posto, dopo le 5 del mattino, sono arrivati i soccorsi del 118, a cui era stata segnalata la presenza di un uomo esanime a terra accanto alla sua vettura, per Vito Marchese non c’era più nulla da fare: si è solo potuto constatarne il decesso.

"I Carabinieri della Stazione di San Romano e della Compagnia di San Miniato hanno subito avviato le indagini per rintracciare il pirata, coordinati dalla Procura di Pisa che, attraverso il Pubblico Ministero, dott.ssa Paola Rizzo, ha aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico di ignoti, ritenendo peraltro sufficiente la ricognizione esterna della salma da parte del medico legale e già palese che Marchese era deceduto per i postumi di un investimento - sottolineano dallo Studio 3A - si sperava che l’attività investigativa e la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private della zona potessero fornire elementi utili per dare un nome all’ennesimo criminale della strada, ma a quasi due mesi dal gravissimo episodio i familiari della vittima non hanno ricevuto alcuna risposta, se non che è stato aperto un procedimento penale".

Così per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, tramite la consulente personale, dott.ssa Simona Longo, la famiglia di Marchese si è rivolta a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, che si è subito attivato per seguire il caso in collaborazione con l’avvocato penalista Marco Frigo, del Foro di Padova, che sta a sua volta monitorando le indagini della Procura.

Da qui l'accorato appello a chiunque quel 25 giugno, a quell’ora del primo mattino, sia transitato nel luogo della tragedia o abbia informazioni utili per gli inquirenti, affinché le riferisca quanto prima ai Carabinieri che stanno procedendo o allo stesso Studio 3A, al numero verde 800090210.

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