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Cronaca

Base di Coltano, in centinaia alla Leopolda: tanti no, "la decisione dovrà essere condivisa"

Grande partecipazione della cittadinanza all'appuntamento. La decisione sarà presa dal tavolo istituzionale a cui parteciperanno Regione, Provincia, Comune e Parco

Il territorio pisano sarà coinvolto nella decisione, che nelle intenzioni riparte da zero. Quanto impatto avranno le istituzioni locali lo si vedrà nei prossimi mesi di interlocuzione con il Ministero della Difesa e una parte importante l'avrà la mobilitazione dei contrari. Ieri sera, 23 maggio, la Stazione Leopolda era gremita per l'incontro pubblico volto a valutare lo stato dell'arte sulla base dei Carabinieri di Coltano. Erano presenti, come previsto, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, il sindaco Michele Conti ed il presidente del Parco San Rossore Lorenzo Bani. 

Il clima è stato caldo, con la platea più schierata che appoggiava con gli applausi le posizioni critiche al progetto. L'elemento condiviso e sostenuto da tutte le parti istituzionali intervenute è stato quello di dover rigettare una decisione "piovuta dall'alto", come ha detto il sindaco Conti, che ha definito l'appuntamento "una bella serata di partecipazione, con spunti che porteremo al tavolo istituito dal Ministero della Difesa che avrà il compito di trovare soluzioni alternative alla base da 70 ettari". 

Del caso infatti, come ribadito dal presidente Giani, se ne occuperà un tavolo operativo interistituzionale formato da un lato dagli enti statali, come il Ministero della Difesa, l'Arma dei Carabinieri e il Consiglio superiore dei lavori pubblici, dall'altro da chi sarà coinvolto ufficialmente a livello locale, cioè Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa, Parco San Rossore. Si attende la formalizzazione del tavolo con decreto da parte del Ministero. "Il mio impegno ci sarà, come c'è stato fino ad oggi, per contribuire a trovare una soluzione positiva per l'Arma e per la comunità pisana", ha promesso Conti. La discussione proseguirà a livello comunale nella Prima Commissione Consiliare. Sul piatto ci sono poi rivalutazioni di zone militari sotto-utilizzate, con l'intento salvaguardare il territorio dal consumo di suolo.

Le rassicurazioni fornite sul nuovo livello di coinvolgimento, anche al netto delle polemiche sul fatto che gli enti potessero quantomeno sapere dell'esistenza del progetto da un anno, non bastano ai movimenti contrari all'opera, anche nella sua prospettazione con vari dislocamenti. A dare risalto alla ferma volontà di opporsi a qualsiasi intervento di tipo militare è stato il consigliere comunale di Diritti in Comune Francesco Auletta, il primo a rendere noto il caso dell'installazione. "Dall'assemblea di questa sera - ha commentato - emerge un dato: centrodestra e centrosinista, Pd e Lega, Giani e Conti, sono tutti d'accordo nello spendere 190 milioni di euro per fare la base militare a Pisa e il tavolo con il Ministero servirà a questo. Ma sono soli ed isolati. Tantissime sono, infatti, le voci che si sono levate anche questa sera, differenti e plurali, per dire un chiaro e forte no alla base. Loro continueranno a fare i piani, noi scriveremo il 2 giugno una pagina della storia pacifista e ambientalista della nostra città".

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