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Cronaca San Giuliano Terme

Crisi Molino Rossi, a rischio 32 posti di lavoro: si apre il confronto tra azienda e sindacati

Il caso dell'azienda di Ripafratta è stata al centro di due incontri in Regione

La volontà è quella di ripartire, puntando su una gestione industriale che, anche a fronte delle sofferenze finanziaria, ha tuttora margini operativi positivi. Il percorso, complesso, è quello che passa attraverso la richiesta di concordato in bianco presentata al Tribunale.
Il punto sulla situazione della Molino Rossi di Ripafratta (San Giuliano Terme) è stato fatto oggi nel corso di due distinti incontri convocati a Palazzo Strozzi Sacrati dal consigliere per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini. Presente anche il vicesindaco di San Giuliano Terme, Franco Marchetti.

Nella prima riunione, l'azienda ha informato del percorso avviato che, oltre alla domanda di concordato, prevede anche la procedura di licenziamento per i 32 dipendenti. Ma si tratta di una strada, hanno sottolineato i rappresentanti della società, che mira a creare condizioni per ripartire.

Al secondo tavolo erano presenti anche le organizzazioni sindacali che, fortemente preoccupate per la situazione, hanno comunque manifestato la
disponibilità ad aprire un confronto con l'azienda, sottolineando che l'obiettivo deve essere quello di far ripartire l'attività e garantire il lavoro.

La Molino Rossi, ha detto il consigliere Simoncini, rappresenta con i suoi 120 anni di storia e il prestigio del suo marchio un patrimonio dell'economia toscana e la Regione garantirà ogni concreto impegno per consentire di uscire da una crisi che ha un carattere non industriale, ma finanziario. Simoncini ha quindi annunciato un'iniziativa regionale sia nei confronti del mondo bancario, che per l'individuazione di soggetti eventualmente disposti ad investire sulla Molino Rossi.

Intanto, già nei prossimi giorni è in calendario un confronto diretto azienda-sindacati.
 

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