Pisa soffre di 'Mal'aria': la denuncia di Una Città in Comune
Il gruppo consiliare evidenzia che nei primi due mesi dell'anno i valori di PM10 e PM2.5 sono stati sforati 48 volte
Nei giorni scorsi Legambiente ha presentato il suo annuale report 'Mal’aria' sull’inquinamento atmosferico nelle nostre città. E ancora una volta i dati sono preoccupanti: sui 102 capoluoghi analizzati nessuno è riuscito a rispettare tutti e 3 i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della sanità. Senza dimenticare che il nostro paese ha al momento attive tre procedure d’infrazione per tre inquinanti quali PM10, PM 2,5 e il biossido di azoto (NO2).
Da questi dati prende le mosse il gruppo consiliare Una Città in Comune per denunciare le criticità emerse a Pisa: "In tutti questi anni la qualità dell’aria della nostra città è stata al centro di decine di nostre iniziative, in Consiglio comunale e fuori, alla luce delle tante e ripetute situazioni di criticità che si registrano in particolare in alcune zone: da Porta a Mare, a Riglione-Oratoio, a Calambrone, a San Marco e San Giusto. A fronte di un'ampia parte di città in sofferenza, oggi continua ad esserci una rete di controllo con 2 sole centraline, del tutto inadeguata e insufficiente, che abbiamo sempre chiesto di potenziare senza che né il centro-sinistra prima né il centro-destra oggi si attivasse al riguardo".
"Anche per questo abbiamo deciso di aderire a 'Che Aria Tira?', un progetto di cittadinanza attiva e Citizen Scienze che ha l'obiettivo di costruire una rete di automonitoraggio della qualità dell’aria - spiegano gli esponenti di Una Città in Comune - in cui le associazioni, i cittadini o altre istituzioni possono costruirsi una propria centralina di monitoraggio ambientale e condividere i dati online su una piattaforma, completamente open source, all’interno di una logica di Open data, trasparenza e partecipazione". "Per questo nei mesi scorsi abbiamo installato presso la nostra sede una centralina che abbiamo autocostruito entrando a far parte di questa rete: una centralina che produce dati affidabili in linea con le 2 centraline Arpat che si trovano in via del Borghetto e ai Passi. Dai rilievi fatti emergono dati preoccupanti: nei primi 60 giorni dell’anno si sono registrati 48 sforamenti delle soglie dì PM2.5 (15ug/m3) e PM10 (45ug/m3) definite dall’OMS per i valori dì media giornaliera".
Il gruppo consiliare aggiunge: "Nei primi giorni di marzo purtroppo la situazione non migliora. Nelle prossime settimane procederemo all'installazione di una seconda centralina nel quartiere di Porta a Mare, cosa che le cittadine e i cittadini chiedono da anni: porteremo avanti una campagna in tutta la città per la creazione di una rete di auto-monitoraggio capillare, lanciando anche alcuni incontri e progetti che coinvolgano i cittadini e le cittadine in tutti i quartieri. Sapere bene cosa respiriamo costituisce una base essenziale di conoscenza per stabilire come garantire alla città aria pulita e salute. Per noi questa è, da sempre, una questione fondamentale. Non è più quindi rimandabile la nuova installazione di centraline di monitoraggio che, collocate in posizioni strategiche e adeguatamente tarate, forniscano dati capillari e costanti sulle diverse fonti di inquinamento atmosferico. E' solo su accurate basi conoscitive che si possono, infatti, sviluppare gli strumenti e le politiche per tutelare la salute della popolazione, come richiesto anche da comitati di quartiere, associazioni ambientaliste, singoli cittadini e singole cittadine che vogliono essere correttamente informati/e sulle condizioni di salubrità dell'ambiente in cui vivono".
"La giunta Conti ha mandato un messaggio in direzione chiaramente opposta alla necessità di garantire la salute a chi vive in città - accusa Una Città in Comune - con un progetto di mobilità del tutto insostenibile basato sulla realizzazione di nuovi parcheggi per una superficie pari a 10 campi di calcio, incentivando l’uso dell’auto privata, rilanciando il devastante progetto della tangenziale nord-est, dando il via libera a nuove cementificazioni su aree permeabili. La mobilità è oggi più che mai un diritto: per lavorare, andare a scuola, fruire di una serie di servizi, è necessario spostarsi. E' compito dell'amministrazione garantire questo diritto in modo sostenibile e puntare quindi sulla mobilità collettiva e alternativa, che invece a Pisa resta un miraggio. Per questo saremo in piazza il prossimo 25 marzo in occasione dello Sciopero Globale per il clima contribuendo con questa ed altre iniziative in città".