Intervento dell’assessore provinciale alla cultura, Silvia Pagnin, sul tema “offerta di lettura pubblica” a Pisa
Quello apertosi in questi giorni sulla “offerta di lettura” a Pisa è un confronto che mi dà modo di intervenire in un dibattito su temi che non solo mi riguardano come amministratore, ma che mi appassionano sul piano personale. Più volte, nei mesi scorsi, ho richiamato l’attenzione sul rischio di chiusura di centinaia di biblioteche in tutto il Paese in virtù di provvedimenti miopi assunti dal precedente governo, quali quelli legati ultima Finanziaria (con drastica sottrazione di risorse) e lo ‘sciagurato’ passaggio al personale Ata dei docenti ‘inidonei’ all’insegnamento: professionisti perfettamente abilitati ma in seguito a eventi successivi (malattie, traumi..) non più in grado di svolgere lezioni in aula e perciò impegnati in attività di supporto, soprattutto proprio nelle biblioteche.
Oggi, le procedure di trasferimento della “comunale” – che, vale la pena sottolinearlo, non si accinge a una cessazione del servizio, ma a una sua riduzione temporanea (per cui ad esempio non si potrà usufruire in modo completo di salone studio e postazioni Internet), dovendo la struttura spostarsi dall’attuale sede in lungarno Galilei alla nuova, sul viale delle Piagge – mi consentono una volta ancora di sottolineare come la nostra città e il suo territorio, attraverso le loro istituzioni, si siano attrezzate per soddisfare una domanda di lettura che, nella nostra comunità, è forte, al di là di là delle banalizzazioni sull’incultura dominante.
In questi mesi, da qui a ottobre, nei quali il naturale punto di riferimento prioritario in ambito urbano, la “comunale” appunto, sarà impegnato nelle attività di trasloco, la collettività ha comunque a disposizione un’alternativa, altrettanto naturale, nella biblioteca provinciale al complesso scolastico Marchesi, in via Betti. Due spazi da sempre integrati (tra l’altro con patrimoni documentari reciprocamente complementari), dialoganti e attivi in una vicendevole collaborazione; e che a maggior ragione lo saranno nella circostanza. Mediante la “provinciale” infatti gli utenti possono accedere non solo al suo ‘catalogo’ librario specifico, ma a quello dell’intera Rete Bibliolandia (il circuito delle sale di lettura pubbliche della nostra provincia), di cui appunto quella al Marchesi fa parte, insieme ad altre ben 29 distribuite su tutto il territorio (e fra esse la stessa comunale di Pisa).
Bibliolandia è un progetto sul quale la Provincia ha investito risorse, umane e materiali, con convinzione; e che si sta sviluppando con risultati incoraggianti. Basti pensare che la Rete, in possesso oggi di circa 446.000 volumi e 6mila dvd, l’anno scorso ha chiuso un bilancio con indici decisamente in attivo: ingressi 149.068 (+14%), prestiti 138.259 (+8%), persone iscritte al servizio 35.528 (+70%); volumi concessi a scuole 19.570; da e verso altre biblioteche, rispettivamente 5.337 e 4.527. E proprio questo canale, del prestito interbibliotecario, è lo strumento di cui i pisani possono avvalersi per accedere all’intero “scaffale” di Bibliolandia, attraverso la “provinciale”. La struttura in via Betti è aperta dal lunedì al venerdì (ore 8-19.45) e sabato mattina (8-13.45); mettendo a disposizione anche 10 terminali Internet e una postazione MediaLibraryOnLine (portale web che raccoglie un catalogo con 1.700 quotidiani italiani ed esteri); il servizio fotocopie e quello di consultazione di giornali e riviste (rispettivamente con 14 e 150 testate). Da sempre sosteniamo che libro e lettura siano non un lusso, ma una necessità: la richiesta in crescita, e la forte attenzione emersa in questi giorni sul tema, ci stimolano a proseguire in tale direzione.
Silvia Pagnin
assessore alla cultura della provincia di Pisa