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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Barbaricina / Viale delle Cascine

Anniversario firma delle leggi razziali: intitolata a Anna Frank la rotatoria di viale delle Cascine

Un luogo simbolo che porta al Parco di San Rossore dove il re Vittorio Emanuele III firmò nel 1938 le leggi razziali

Si sono svolte questa mattina le celebrazioni per ricordare l’anniversario della firma delle leggi razziali del 1938 nel 'Giorno della Memoria', organizzato da Comune di Pisa e Comunità ebraica di Pisa con il sostegno di Anpi Comitato di Pisa e Parco Regionale di San Rossore.
Presenti alle cerimonie, fra le quali l’intitolazione ad Anna Frank della rotatoria su viale delle Cascine, il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, l’assessore regionale Alessandra Nardini, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, il vice prefetto di Pisa Alessandra Oliva, il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella, il presidente del Parco di San Rossore Lorenzo Bani, il vicesindaco del Comune di Pisa Raffaella Bonsangue, il presidente del Consiglio comunale di Pisa Alessandro Gennai, il presidente della Comunità ebraica di Pisa Maurizio Gabrielli, il presidente di Anpi comitato di Pisa Bruno Possenti e tutte le autorità militari del territorio con il picchetto interforze per la resa degli onori ai caduti.

"Il 5 settembre è una data infausta per la nostra città a causa della firma delle leggi razziali da parte del re Vittorio Emanuele III nel 1938 avvenuta nel Parco di San Rossore. Per questo come Comune di Pisa, insieme alle altre istituzioni e alle associazioni della città, diamo un grande significato a questo 'Giorno della Memoria': è come se la storia ci avesse assegnato il compito e la responsabilità di fare più degli altri nell’assumere l’impegno di commemorare e nella lotta contro l’antisemitismo - ha sottolineato il sindaco Michele Conti - per questo ogni anno rinnoviamo come uomini e come rappresentanti delle istituzioni l’impegno a rafforzare la memoria, che deve arricchirsi di iniziative nuove e diverse, che si devono affiancare a quelle già consolidate e vive nella memoria collettiva dei pisani come la commemorazione del terribile eccidio di via Sant’Andrea, dove il capo della comunità israelitica Pardo Roques e altre persone furono barbaramente uccise per mano di soldati tedeschi. Quest’anno abbiamo deciso di intitolare ad Anna Frank, un simbolo internazionalmente riconosciuto, la rotatoria tra viale delle Cascine e l’Aurelia, scelta non a caso perché porta proprio a San Rossore dove avvenne la firma della vergogna. Pisa non dimentica”.

“Una pagina vergognosa, l’abisso più buio verso cui ci si spinse in quegli anni. Oggi abbiamo quindi un dovere, quello di ricordare e soprattutto quello di far conoscere alle giovani generazioni quanto accadde - ha sottolineato l'assessore regionale con delega alla Memoria Alessandra Nardini - furono anni di vergogna, ma il riscatto arrivò grazie alle donne e agli uomini della Resistenza, che decisero di schierarsi dalla parte giusta. Grazie a quella scelta e insieme al contributo prezioso degli Alleati, abbiamo potuto liberare le nostre città e i nostri paesi”. “Oggi ricordare significa dire con forza mai più. Mai più discriminazioni, mai più violenze, mai più soprusi. La Toscana è terra di diritti, terra di libertà, terra di  uguaglianza. Sono orgogliosa di rappresentare una Regione che ha scelto come simbolo il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale. Affondiamo le nostre radici nei valori dell’antifascismo e della Resistenza e abbiamo come guida la Costituzione e i suoi principi”.
“Insieme all'Anpi - ha ricordato l'assessore - abbiamo voluto estendere dal territorio pisano a tutto il territorio regionale il protocollo sullo studio e l'approfondimento della nostra carta costituzionale nelle scuole. Ed è stato particolarmente significativo consegnare ieri una copia della Costituzione alle nuove cittadine e ai nuovi cittadini di Cascina, farlo nel giorno della Liberazione, assieme a una copia della raccolta sulle stragi nazifasciste toscane. Noi abbiamo il dovere di riconoscere nella Memoria quello che con il linguaggio della pandemia potremmo chiamare il vaccino più potente che abbiamo contro i pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui purtroppo ancora oggi nel nostro Paese e nel mondo dobbiamo assistere”. "Oggi essere a San Rossore - ha concluso - significa anche prendersi un impegno: dire con forza che Pisa, la Toscana e tutto il nostro Paese ripudiano la guerra e qualsiasi forma di discriminazione, sopruso e violenza; qui non c'è spazio per la violenza, per l'antisemitismo e per il razzismo. Noi vogliamo una società che sia libera, aperta, democratica, plurale”.

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