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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Irruzione degli studenti al concerto di Capossela: ancora polemiche

Coinvolto nelle critiche social un musicista del gruppo del cantante, solidale con gli studenti, fino alla richiesta di non pagamento fatta da Petrucci (Fli)

Non si placano le polemiche sull'episodio avvenuto la sera dell'8 luglio in Piazza Cavalieri, dove un centinaio di studenti ha fatto irruzione al concerto di Vinicio Capossela. Da un lato c'è stata la dura condanna dell'amministrazione comunale e degli organizzatori, che parla di denunce verso i responsabili, dall'altra i collettivi che sostengono il punto, che hanno spiegato il motivo del gesto come di "disobbedienza contro la chiusura dei luoghi pubblici".

A scatenare nuove ire è stato un post su Facebook di ieri, 9 luglio, di un musicista presente sul palco, il maestro Peppe Frana. Ha scritto infatti "Compagni studenti pisani! Ieri avete fatto bene, le piazze non si chiudono, i concerti devono costare poco e chi ha pagato 50 euro e s'è sentito di fottere deve parlare con chi organizza i concerti transennando luoghi pubblici senza prevedere posti in piedi e ridotti per gli universitari che siano ridotti veramente". 

Ha poi aggiunto un commento sulla contestazione degli studenti: "Solo na cosa volevo dire alla compagna che ci è venuta a spiegare che ci stavamo facendo pagare dalla Lega: non ci paga la Lega, ma comunque, se ci sta un leghista talmente cretino da dare soldi a me, ai miei colleghi, a Vinicio o a voialtri ce li dobbiamo pigliare fino all'ultimo centesimo senza senso di colpa e senza fa i moralisti, comprarci il cappio a cui sarà appeso quando si farà la rivoluzione e fargli vedere lo scontrino mentre si strozza. Io qua non mi sento né puro né furbo ma a furia di fare tutti a chi è più puro si inizia a scarseggiare di furbi dalla nostra parte".

Il commento, ironico e dai tratti macabri, non è affatto piaciuto a Diego Petrucci, noto esponente della politica locale, sindaco di Abetone Cutigliano e membro dell'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia. "Si dia immediatamente mandato all’avvocatura civica di verificare se ci sono gli estremi per sospendere il pagamento degli emolumenti spettanti al gruppo - ha scritto in una nota - i soldi incassati dal Comune di Pisa secondo il chitarrista del gruppo di Capossela dovranno essere utilizzati per 'comprarci il cappio a cui sarà appeso quando faremo la rivoluzione..'; il progetto criminale dell'appartenente alla banda di Capossela è rivolto agli amministratori pisani di centrodestra. Ritengo che di fronte ad una tale affermazione, si debba verificare se ci sono gli estremi di legge per sospendere il pagamento al gruppo musicale: c'è un limite a tutto".

La polemica corre sul social, così il musicista è tornato sull'argomento in tarda serata: "Internet è bellissimo perché mio malgrado vengo a sapere che uno sparuto gruppo di cittadini pisani di vario orientamento politico su Facebook mostra indignazione per il mio ultimo post in quanto incitante all'odio. Vorrei porgere le mie più sentite scuse per aver urtato la loro sensibilità, scherzavo, non voglio impiccare nessuno, ho un senso dell'umorismo un po' particolare e a volte mi capisco da solo". Poi la vera stoccata: "Più che ogni altra cosa mi costerna il pensiero di essermi messo in cattiva luce con persone così attente all'uso pubblico del linguaggio: non posso non pensare con le lacrime agli occhi a tutte le notti insonni che avrete passato vessati dall'apprensione quando avete letto di qualcuno che, senza manco scherzare, si augurava l'affondamento di qualche barcone carico di migranti o pregava il suo capogregge bavoso di silurarlo. L'umanità vi ringrazia della vostra empatia".

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