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Cronaca

Alunno disabile respinto al test d'ingresso: "Procedura secondo la legge e discriminazione infondata"

Il dirigente scolastico del liceo ricostruisce la vicenda e confuta la tesi sostenuta dalla sentenza del giudice di primo grado: "Test previsto dalla legge ed eseguito con tutte le attenzioni possibili". Al vaglio l'ipotesi del ricorso in appello

Una sentenza che tutela gli interessi del minore, ma fondata su uno stato di cose diverso dalla realtà. Il dirigente scolastico del Liceo Musicale Carducci Andrea Simonetti rifiuta l'ipotesi di "comportamento discriminatorio" sostenuta dal giudice e ribadisce l'impegno dell'istituto nell'attività a sostegno degli studenti disabili. "Sul lato formale – spiega – è stata solo applicata la procedura richiesta dalla legge, mentre nella sostanza sono state usate tutte le pratiche possibili per consentire allo studente di affrontare la prova nel migliore dei modi. Le accuse di discriminazione bruciano, soprattutto perché il Carducci si è sempre contraddistinto per il suo impegno con gli studenti disabili: ad oggi la scuola ne ha 25, fra le prime in Provincia".

Il Dpr 89/2010, all'articolo 7 comma 2, stabilisce che "l'iscrizione al percorso del liceo musicale e coreutico è subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali o coreutiche". Tale previsione secondo il dirigente obbliga la scuola al processo di selezione, seppure il Tribunale ha ritenuto tale pratica da non applicare, in base ad una recente normativa del 2014 sui concorsi pubblici che esime i disabili con invalidità di almeno l'80% al sostegno di una prova preselettiva. Prova che, secondo la commissione, non è stata superata. "Finché la legge dice una cosa io devo applicarla, così come rispetto le disposizioni del giudice". Lo studente è oggi iscritto al Liceo Musicale grazie alla pronuncia.

Altro aspetto contestato è l'esecuzione del test stesso. Secondo il dirigente esso si è svolto in piena serenità e con una commissione all'altezza del compito: "La prova è stata concordata e differenziata sulla base della diagnosi funzionale e dei progetti educativi individuali del ragazzo. Erano presenti la madre e l'insegnate di sostegno delle medie. Il giovane ha sostenuto il test su tutto quello che voleva fare e di sicuro non è durato 3 minuti". "La commissione valutatrice è stata scelta con cura – prosegue – tanto che due componenti erano in possesso, oltre che dei titoli accademici, del diploma polivalente di specializzazione sulle attività di sostegno, insieme a una più che ventennale esperienza. A dimostrazione del carattere tecnico della valutazione ci sono i 4 studenti normodotati non ammessi e un altro ragazzo gravemente disabile ammesso".

"Abbiamo anche cercato di venire incontro alle esigenze della famiglia – conclude il preside – offrendo un percorso alternativo, sulla base delle preferenze espresse nella domanda di iscrizione. Non è stato accettato. L'anno prossimo si ripresenterà lo stesso problema se la normativa non cambia. Dispiace questa situazione, anche perché rovina la bellezza del fatto che per la prima volta a Pisa c'è un Liceo Musicale; prima i nostri ragazzi dovevano andare a Lucca. Invito chi accusa la scuola di discriminazioni a venire in classe durante l'attività didattica e di vedere dal vivo l'impegno degli insegnati". 

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