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L’eccellenza della ricerca pisana e mondiale nel primo convegno internazionale completamente organizzato da giovani ricercatori

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Poco più di cento fisici provenienti da ogni parte del mondo si sono riuniti a Pisa per partecipare alla prima edizione di un convegno scientifico dedicato alla fisica quantistica, chiamato “New Physics Signals, 2023”: in breve, NePSi23. L’evento si è svolto dal 15 al 17 febbraio a Pisa presso l’Aula Magna del polo scientifico di Largo Bruno Pontecorvo e a Palazzo Gambacorti. Si è trattato del primo congresso internazionale interamente organizzato da studenti di dottorato dell’università, mirato a supportare il lavoro di giovani ricercatori finanziando la loro partecipazione, e allo stesso tempo a pubblicizzare il volto culturale e turistico della città di Pisa. Questo evento ha dato l’opportunità ai giovani partecipanti del mondo accademico non solo di avere una prima opportunità di far conoscere il proprio lavoro, ma anche di instaurare legami con fisici di fama internazionale. I temi delle discussioni sono stati i cosiddetti “segnali di Nuova Fisica”, cioè segnali di fisica inaspettati rispetto a ciò che conosciamo, i quali potrebbero rivelare nuove tappe nella conoscenza umana dell’universo: sono passati in rassegna tutti gli sforzi in campo teorico e sperimentale nella ricerca di forze “nuove” nell’Universo, che non sono ancora ben conosciute né comprese del tutto, ma che si manifestano in molti aspetti della Fisica. “Appoggio pienamente queste attività avviate da giovani e dirette all’evoluzione dei giovani nelle scienze e nella cultura” – ha affermato il Sindaco Michele Conti, aprendo la giornata dei lavori di mercoledì 15 – “Penso che sia doveroso incoraggiare e sostenere iniziative scientifiche di questo tipo, sono rimasto subito entusiasta quando ho sentito parlare dell’evento e ho dato da subito il mio pieno supporto”. Ripercorriamo come questa iniziativa abbia potuto prendere vita. A partire dalla scorsa estate, dieci studenti in Fisica si sono adoperati per mettere insieme un programma di tre giornate dedicate alla fisica delle particelle elementari (particelle come il bosone di Higgs, gli elettroni, o i fotoni della luce), che prevedesse interventi sia da parte di fisici teorici che sperimentali, e per favorire la partecipazione di scienziati di altissimo livello provenienti dalle più prestigiose istituzioni e università. L’Università di Pisa, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Comune di Pisa hanno sponsorizzato la conferenza, mettendo a disposizione, oltre che i fondi necessari per l’organizzazione, anche spazi dove svolgere eventi diversi dai semplici “talk”: la Sala delle Baleari in Palazzo Gambacorti, ad esempio, è stata teatro di due tavole rotonde nel pomeriggio di giovedì 16. “Siamo rimasti estremamente entusiasti dall’interesse che la nostra conferenza ha suscitato in moltissimi partecipanti di alto livello” afferma Manuel Naviglio, dottorando in fisica teorica presso l’INFN di Pisa e organizzatore principale dell’evento. “Abbiamo creato un workshop di tre giorni di grande successo che ha coinvolto scienziati di grande prestigio provenienti da tutto il mondo, è stata una vera soddisfazione”. Scienziati di spicco come Riccardo Barbieri, professore emerito della Scuola Normale, e Guido Martinelli, professore emerito della Sapienza, membro dell’Accademia dei Lincei e stretto collaboratore del premio Nobel Giorgio Parisi. Insieme a Manuel, hanno contribuito all’organizzazione i dottorandi pisani Namitha Chithirasreemadam, Lorenzo Cotrozzi, Francesco D'Angelo, Alessio Franchi, Lorenzo Maio, Ludovico Massaccesi, Francesco Tarantelli, il post-doc Claudio Bonanno dell’INFN di Firenze, e il dottorando Alessandro Cotellucci dell’Università di Berlino. Ma i veri protagonisti di questi tre giorni, come detto all’inizio, sono stati i giovani ricercatori che hanno partecipato alla conferenza come relatori. Alcuni studiano nei centri di ricerca italiani, altri sono venuti da laboratori di Fisica sparsi in tutto il mondo, come il CERN di Ginevra o i Laboratori Nazionali di Chicago intitolati a Enrico Fermi. Fra loro vi erano molti ex-studenti dell’Università di Pisa, che con grande emozione e gioia si sono preparati a tornare nella città dove si sono formati, per mostrare alla comunità scientifica i primi frutti della loro carriera. Ognuna delle tre giornate è stata organizzata in modo da alternare una serie di brevi presentazioni a momenti più “liberi”, che permettessero cioè ai partecipanti di rivolgere domande a tutti i relatori, soprattutto per stimolare il confronto tra i ricercatori più giovani e quelli “senior”. Per quasi tutti gli ospiti stranieri, si è trattata della prima occasione di visitare Pisa o la Toscana in generale: per esempio, il pomeriggio di venerdì è stato dedicato alla visita turistica della città di Pisa, con l’attraversamento del centro storico dall’alto delle Mura, guidato dalla giovane neolaureata in storia dell’arte Clara Durand, che si è resa disponibile nel consigliare e descrivere le bellezze della città. NePSi23 non è stata un’iniziativa isolata, ma si inserisce in una stagione molto ricca di eventi scientifici dell’Università di Pisa, che nel mese di gennaio ha ospitato la conferenza DarkCosmoGrav, organizzata anche in quel caso da studenti pisani ed incentrata sulle ricerche in Astrofisica, Cosmologia e Teoria della Gravità. “Si tratta di due eventi di livello eccellente, che oltre a conferire ulteriore prestigio alla nostra Università, hanno dimostrato in maniera lampante qual è il livello di maturità e competenze acquisite dai nostri studenti” questo è stato il commento di Massimo D’Elia, coordinatore del Corso di Dottorato in Fisica a Pisa, a proposito delle due iniziative.

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