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Cronaca

La Scuola di Italiano Rebelde esprime il suo sdegno per la volontà di sgomberare il campo rom della Bigattiera

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La “Scuola di Italiano Rebelde per uomini e donne migranti “, esprime il proprio sdegno contro l’illegale e violenta decisione di procedere allo sgombero della Bigatteria e si schiera con determinazione al fianco dei suoi abitanti.

Nel campo, che non è abusivo, vivono in condizioni “ disumane” 120 persone di cui oltre la metà sono bambini, prive dei più elementari servizi. Luce e acqua sono state tagliate da più di due anni ed inoltre il servizio scuolabus che dovrebbe portare i bambini a scuola quest'anno dopo molte polemiche non è stato attivato.

Come insegnanti di scuola d'italiano rimaniamo ancora una volta basiti dalla capacità dell'amministrazione comunale di prendere provvedimenti lesivi dei più basilari diritti umani, nella totale violazione dei diritti dei più piccoli, primo fra tutti il diritto all'istruzione. Andare a scuola significa saltare i muri che creano divisioni all'interno della nostra comunità alimentando i fuochi delle discriminazioni, dei pregiudizi e dell'emarginazione sociale. Significa costruire dei ponti di dialogo, di incontro e di scambio per capire insieme che ciò che è differente non per forza è una minaccia, un rifiuto, un pericolo.

Sempre al fianco dei bambini e delle bambine della Bigattiera che ogni giorno rispondono all'ostilità di un comune che li reputa un problema e uno scarto mettendosi in spalla la cartella e andando a scuola, chiediamo con forza l’immediata sospensione del provvedimento e invitiamo all’apertura di un tavolo di trattativa in cui attraverso la ricerca di un dialogo costruttivo si arrivi ad una soluzione rispettosa dei diritti di uomini, donne e bambini della Bigatteria.


“Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri.” Don Milani

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